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Definição e significado de A_tutto_Goal

Definição

definição - Wikipedia

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Wikipedia

A tutto goal

                   
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A tutto goal
serie TV anime
A tutto goal
A tutto goal
Titolo originale Moero! Top striker / L'école des champions
Autori
Regia Ryo Yasumura
Sceneggiatura
Character design Nobuhiro Okasako
Direzione artistica Masaki Kawaguchi
Studio
Rete TV Tokyo
1ª TV 10 ottobre 1991 – 24 settembre 1992
Episodi 49 (completa)
Durata ep. 25 min
Rete italiana Italia 1
Episodi it. 49 (completa)

A tutto goal (燃えろ! トップストライカー, Moero! Top striker /?, L'école des champions) è un anime di produzione franco-giapponese, ambientato nel mondo del calcio giovanile italiano. Nonostante l'ambientazione, in Italia non ebbe molto successo e venne trasmesso interamente poche volte, per lo più la mattina, oscurato da opere simili che ebbero senza dubbio un maggior riscontro mediatico come Holly e Benji. Rimane comunque uno degli anime più popolari in Francia, e non solo, di calcio.

Indice

  Trama

L'anime racconta dell'avventura calcistica di Benjamin Lefranc (nella versione italiana si chiama Carlos ed è originario del Brasile; nella versione giapponese si chiama Hikaru Yoshikawa, ed è giapponese), un orfano francese di undici anni residente a Genova e con una grande passione (e dote innata) per il calcio. Parallelamente coesiste in minima parte la storia d'amore tra il protagonista e Catherine, ballerina e sorella di Eric Townsend, rivale di Benjamin.

  Il campionato provinciale di Genova

Benjamin prova subito ad integrarsi nel calcio genovese entrando nella San Podestà Junior, il club più prestigioso di Genova; il giovane dimostra le sue ottime qualità ma, nonostante avesse il supporto morale dell'amico Mario Santi, il fortissimo capitano di origini inglesi Eric Townsend lo "oscura" e il tecnico Caroni non ha fiducia in lui tanto da relegarlo in panchina.

In ogni caso il dottore di Genova ed ex calciatore inglese Robson e l'allenatore Bertini notano l'immenso potenziale del ragazzo e lo convincono ad entrare nella mediocre Columbus; qui fa la conoscenza del carismatico capitano Roberto Conchini, del valido ma testardo Luca Rondi e degli altri elementi della squadra come il portiere Giorgio ed il difensore Antonio.

Iniziano il campionato provinciale con una vittoria contro la difensivista Francesca che pure era passata in vantaggio. Successivamente sconfiggono la Corvette dei gemelli spilungoni Nino e Riccardo Bianchi.

In semifinale faticano non poco contro la forte Gloria, capitanata dal fuoriclasse Cesare Gatti, calciatore di strada dotato di una forza esplosiva che fa vedere con il suo tiro potentissimo, e Benjamin è costretto a sfoderare il suo tiro speciale, "il tiro dell'aquila" (in pratica un tiro a foglia morta effettuato compiendo una capriola all'indietro quando si calcia la palla).

In finale si trovano opposti alla stra-favorita San Podestà Junior che dal primo minuto non presenta in campo le due stelle Eric e Mario e lascia la squadra in mano ai modesti Renzo e Luigi; Benjamin mette alle corde la squadra del mister Caroni ma con l'ingresso in campo di Eric (dotato di un tiro speciale dove la palla sembra moltiplicarsi) e Mario (calciatore agilissimo e molto tecnico) il San Podestà Junior ribalta il risultato e vince per 6 a 5 con una rete allo scadere di Eric che in precedenza per bloccare un tiro di Benjamin si era infortunato.

  Il campionato nazionale italiano

Il mister dei campioni genovesi del San Podestà Junior, Caroni, viene scelto come allenatore della Selezione di Genova che parteciperà al campionato nazionale.

In quella squadra ci sono Benjamin, Luca, Roberto, Mario, i gemelli Bianchi, il forte difensore Bruno Moriconi, il portiere del San Podestà Junior Coroni Perez, il difensore centrale della Columbus Macaroni Giotti ed altri ancora, ma mancano Eric (infortunato) e Cesare (trasferitosi a Napoli).

I genovesi partono sicuri di sé stessi ed un po' egoisti, e la poca esperienza a livello nazionale gioca un brutto scherzo agli eroi: nel match di apertura contro Roma i giocatori della capitale vanno subito in vantaggio per 2 a 0 trascinati da un gran tridente d'attacco capitanato da Nerone; i ragazzi in divisa verde se la vedono brutta ma una reazione d'orgoglio li porta a vincere la partita per 3 a 2, decisivo è proprio Benjamin.

Successivamente superano Firenze e si trovano in semifinale Milano, una delle squadre più forti d'Italia capitanata da Gino detto "il mago", probabilmente il calciatore tecnicamente più forte della serie, in grado di dribblare e attirare a sé tutta la squadra avversaria per poi smarcare i compagni con abili passaggi. Gino è in pratica il migliore in campo fornendo i 3 assist delle reti milanesi (uno in rovesciata, uno con rimessa laterale con capriola, uno con tunnel dopo un doppio passo) ma Genova vince 4 a 3 con rete finale del solito Benjamin.

La finale è quindi contro il Napoli di un mostruoso e scatenato Cesare e del portiere più forte d'Italia, tale Voltz che blocca il "tiro dell'aquila" con una mano; per la finale Genova recupera Eric e vince il campionato nazionale.

Ad assistere al campionato nazionale c'è anche Catherine che per questo rischia l'esclusione dalla scuola di danza.

  Il torneo europeo

Parte quindi il progetto di costituire una selezione nazionale italiana, ma non potendo includere in squadra gli stranieri Benjamin ed Eric il mister Robson decide di formare una selezione di giovani talenti provenienti da tutto il mondo, una squadra chiamata Jupiter Wings (abbreviata in J-Wings); così Bertini viene incaricato di osservare le migliori promesse del mondo e Robson parte per l'Inghilterra assieme a Benjamin.

Negli J-Wings ci sono Benjamin, Eric, Cesare, Voltz, Luca, Roberto, il potente olandese Yann (nasce subito una rivalità tra lui e Cesare), il tecnicissimo francese Pinpan ed il difensore di colore Marcel.

La squadra è chiamata a sostituire l'Olanda in una quadrangolare tra le nazionali giovanili più forti d'Europa che si tiene a Parigi; con loro ci sono anche l'Inghilterra, la Francia e la Germania.

I J-Wings faticano contro l'Inghilterra del forte difensore Peter e del bomber Kelly ma riescono a rimontare un pesante passivo e ad imporsi per 3 a 2.

Stesso scenario nella finale contro la Francia dove i protagonisti rimontano un parziale di 1 a 3 grazie anche al fatto che Benjamin capisce le istruzioni che il capitano blues Francois impartisce ai compagni.

Alla fine del torneo i J-wings sono tutti d'accordo nel ritenere Benjamin il giovane calciatore più forte d'Europa.

  Il mondiale per club

I J-wings arrivano all'atto finale, un torneo mondiale tra club giovanili provenienti da tutto il mondo; tra questi i Falcon Junior (Brasile), i Dragoni Rossi (Giappone?), Brema (Germania) e i San Podestà Junior (Italia).

I J-Wings hanno la meglio sui Falcon Junior di Carlos e Josè e sui Dragoni Rossi del capitano Ken.

Nella finalissima si ritrovano opposti al San Podestà Junior allenato da Caroni che ha portato con sé i giocatori della selezione genovese che non si sono uniti ai J-Wings (il nuovo capitano Mario, i gemelli Bianchi, Renzo, Bruno, Luigi, Macaroni, Coroni Perez) più il nuovo attaccante Renato; quest'ultimo agli albori era l'anticalcio per eccellenza ma grazie alle sue immense doti atletiche e agli allenamenti di Mario è diventato un fuoriclasse.

Il match inizia con un buon equilibrio tra le due squadre e subito con la sfida tra i capitani Benjamin e Mario; sono però i J-Wings ad arrivare alla conclusione per primi con Cesare che da fuori area scaglia il suo potentissimo tiro speciale, che però con gran sorpresa è respinto con le ginocchia dai difensori del SPJ.

Cesare è sgomento ma Benjamin recupera palla e calcia subito il suo "tiro del falco": il tiro scavalca Perez ma sulla linea i difensori del SPJ respingono il tiro in rovesciata! Nell'azione successiva Eric scarica il suo tiro speciale, ma Perez è molto allenato sul tiro-miraggio e lo blocca senza problemi.

I giocatori della J-Wings sono basiti e si sentono impotenti nel vedere le loro migliori armi neutralizzate senza difficoltà dai difensori avversari; ne approfitta il SPJ che affonda il colpo: Mario trascina la sua squadra in fase offensiva, salta Benjamin e crossa teso per Renato, Eric non riesce ad intercettare il passaggio e così Renato è libero di calciare a rete: il tiro apparentemente sembra alla portata di Voltz ma la palla prende lo stesso effetto del tiro di Eric e finisce in rete.

I J-Wings sono in ginocchio e il SPJ raddoppia: Renato anticipa Eric e lancia in area Mario che ingaggia un duello con Benjamin in tuffo di testa: la spunta Mario che di testa la ridà indietro per Renato che da fuori area calcia il "tiro del falco" e sigla la rete del 2 a 0.

Voltz non ci sta e conoscendo ora le doti di Renato riesce a farsi valere sulle sue successive conclusioni, finendo per scoraggiare lo stesso Renato; dall'altra parte Benjamin e soci non si affidano più ai tiri speciali ma cercano delle manovre avvolgenti che li portano ad accorciare le distanze con Luca e poi a pareggiare!

Mario è ovviamente l'ultimo ad arrendersi, prende la sua squadra per mano e con un tiro combinato assieme a Renato piega le mani a Voltz e riporta la squadra in vantaggio.

Proprio nel finale i J-Wings prima pareggiano con una serie di scambi tra Cesare, Eric e Benjamin effettuati con i tiri speciali. Nell'ultima azione Voltz respinge prima un tiro combinato di Mario e Renato e poi una rovesciata combinata nuovamente dei due attaccanti del SPJ; sulla respinta Bruno calcia a porta vuota ma Roberto respinge sulla linea finendo per schiantarsi contro il palo. Sul capovolgimento di fronte i J-Wings segnano la rete della definitiva vittoria.

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