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Bridgestone | |
---|---|
Nazione | Giappone |
Tipologia | Public company |
Fondazione | 1931 a Kurume, Fukuoka |
Sede principale | Tokyo, Giappone |
Persone chiave |
Shoshi Arakawa, CEO |
Pneumatici |
|
Fatturato | 29,7 mild $ (2007) |
Dipendenti | 133.752 (2007) |
Slogan | Your Journey Our Passion |
Sito web | www.bridgestone.co.jp |
La Bridgestone (株式会社ブリヂストン) è un'azienda giapponese produttrice di pneumatici. Fondata nel 1931 nella città di Kurume da Shojiro Ishibashi (石橋 正二郎 Ishibashi Shōjirō), il nome Bridgestone è la sovrapposta traduzione letterale in lingua inglese di ishibashi, che significa ponte di pietra in giapponese (in inglese si direbbe correttamente stone bridge).
Indice |
Dopo la fine della seconda guerra mondiale la Bridgestone iniziò a fabbricare motociclette, ma i suoi profitti maggiori venivano dalla fornitura di pneumatici a marche concorrenti come la Honda, la Suzuki o la Yamaha e così la produzione motociclistica fu chiusa nel 1972. Nel 1988 la Bridgestone acquisì la concorrente americana Firestone.
La Bridgestone fornisce pneumatici da competizione sia per auto che moto, ed è stata il fornitore unico nel motomondiale e per la serie GP2 e, fino alla stagione 2010, per la Formula 1.
Dopo una effimera apparizione nel Motomondiale 1966 in 50, nella quale schierava delle bicilindriche due tempi di derivazione Tohatsu pilotate da Isao Morishita, Jack Findlay, Steve Murray e Tommy Robb, ottenendo come miglior piazzamento un quinto posto al GP del Giappone con Morishita, nel 1972 apparve la Bridgestone 125 GP, realizzata in proprio (poiché la Casa nipponica aveva cessato la produzione di motocicli) dal tecnico e pilota olandese Jos Schurgers sulla base del modello di serie "175 Dual Twin", conquistando la vittoria nel GP del Belgio 1973 a Spa-Francorchamps, anche classificandosi al terzo posto nella classe 125 del Motomondiale[1]
Le prime partecipazioni della Bridgestone come fornitore di pneumatici al Motomondiale è stata nel 2002[2], con l'avvio della MotoGP, vincendo la prima gara nel 2004 con Makoto Tamada, sulla Camel Honda nel circuito del Brasile Jacarepaguá, divenendo fornitore unico di pneumatici per tale categoria nel 2009[3].
Bridgestone | |
Fornitore | pneumatici |
Stagioni | 1976, 1977, 1997-2010 |
GP disputati | 244 |
GP vinti | 175 |
Pole-position | 173 |
Aggiornato al GP di Abu Dhabi 2010 | |
Stagioni | Gran Premi | Circuiti | Persone | Piloti | Scuderie | Fornitori |
|
Le prime partecipazioni della Bridgestone alla Formula 1 sono state effettuate da privati nel Gran Premio del Giappone, Kazuyoshi Hoshino su una vecchia Tyrrell nel 1976[4], lo stesso Hoshino e Noritake Takahara sulla giapponese Kojima nel 1977.
La casa ha debuttato stabilmente e in maniera ufficiale al Gran Premio d'Australia prima gara della stagione 1997[4], e la prima vittoria arrivò già all'esordio dell'anno successivo grazie alla McLaren-Mercedes di Mika Häkkinen[4]. La Bridgestone ha vinto i titoli piloti e costruttori dal 1998 al 2004 con la McLaren prima e la Ferrari poi, con la quale ha instaurato un rapporto di collaborazione tecnica sempre più stretto[4].
Dopo l'addio della Goodyear alla F1 alla fine del 1998 la Bridgestone è stata per due stagioni fornitore unico prima dell'arrivo della Michelin a partire dalla stagione 2001 che ha gradualmente attratto a sé le maggiori squadre che non gradivano il trattamento speciale riservato alla Ferrari e a Michael Schumacher. Negli ultimi anni del bipolarismo delle gomme, infatti, nel 2005 solo la Ferrari e scuderie minori come Jordan e Minardi utilizzano pneumatici Bridgestone, e proprio in tale stagione la Michelin ha superato la Bridgestone in prestazioni. Già nel 2006 però, alcune case importanti come la Toyota passano alle coperture nipponiche.
Dalla stagione 2007, la Bridgestone torna ad essere l'unico fornitore di pneumatici per tutte le monoposto di F1. In questa stagione vi è stata l'introduzione di una striscia bianca dipinta a mano sugli pneumatici a mescola morbida per differenziarli da quelli a mescola dura. Dopo l'ultimo gran premio del 2009, ad Abu Dhabi, la Bridgestone annuncia il suo ritiro al termine della stagione 2010.[5]
La fine dell'esperienza della Bridgestone in F1 si ha ad Abu Dhabi[4] con la vittoria del campione del mondo Sebastian Vettel.
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