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Dodecaneso ex prefettura |
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Il porto di Rodi |
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Dati amministrativi | |||||||
Stato | Grecia | ||||||
Periferia | Egeo Meridionale | ||||||
Capoluogo | Rodi | ||||||
Data di soppressione | 1º gennaio 2011 | ||||||
Territorio | |||||||
Coordinate del capoluogo |
36°26′N 28°13′E / 36.43333°N 28.21667°ECoordinate: 36°26′N 28°13′E / 36.43333°N 28.21667°E | ||||||
Superficie | 2 714 km² | ||||||
Abitanti | 200 452 (2005) | ||||||
Densità | 73,86 ab./km² | ||||||
Comuni | 25 municipalità, 2 comunità | ||||||
Altre informazioni | |||||||
Cod. postale | 85x xx | ||||||
Prefisso | 224x0 | ||||||
Fuso orario | UTC+2 | ||||||
ISO 3166-2 | GR-81 | ||||||
Targa | ΚΧ, ΡΟ | ||||||
Localizzazione | |||||||
Il Dodecaneso o Dodecanneso (in greco Δωδεκάνησα (pr. Dodekánisa), dal significato letterale "dodici isole") è un arcipelago della Grecia, compreso tra l'Asia Minore (odierna Turchia), l'isola di Creta a Sud, le Cicladi ad Ovest e l'isola di Samo a Nord.
Dal punto di vista amministrativo era una prefettura appartenente alla regione dell'Egeo Meridionale, abolita a partire dal 1º gennaio 2011 a seguito dell'entrata in vigore della riforma amministrativa detta piano Kallikratis[1]
Il capoluogo era la città di Rodi.
Indice |
Dal punto di vista geografico il Dodecaneso è un arcipelago di oltre 163 isole ed isolotti, di cui soltanto 26 sono abitate. Localizzate in una regione di passaggio tra oriente ed occidente, nel loro complesso le isole recano evidenti segni del loro passato, dell'epoca classica a quella dei Cavalieri di Rodi, all'occupazione turca ed italiana. Diverse dominazioni hanno lasciato tracce nella cultura e nelle testimonianze architettoniche.
Le principali isole sono qui elencate con il nome tradizionale italiano, risalente in genere all'epoca veneziana (tra parentesi il nome greco):
La storia del Dodecaneso è legata a quella di Rodi l'isola maggiore, così chiamata dal nome della cittadina capoluogo. Questa città ha avuto sin dall'epoca della Grecia classica grande influenza sull'intero arcipelago per la sua importanza strategica e militare e per essere sede di un importante porto di scambio tra oriente ed occidente. Di tale periodo sono riscontrabili numerosi resti archeologici, di templi e città sparsi nelle varie isole.
Nel Medioevo l'arcipelago divenne la sede per secoli dei Cavalieri di Rodi, che fortificarono le isole rendendo Rodi inespugnabile ai turchi, che tentarono numerose volte la sua conquista. Ancora oggi possono essere ammirate le fortificazioni del capoluogo ed i castelli sulle altre isole, come Neratzia e Antimachia a Coo. Il dominio dei Cavalieri durò sino al XVI secolo, quando dopo l'ennesimo attacco gli stessi negoziarono la loro uscita dalle isole e la cessione al sultano dell'arcipelago, che divenne così parte dell'Impero ottomano.
Per approfondire, vedi le voci Guerra italo-turca e Dodecaneso italiano. |
Durante la guerra italo-turca culminata nell'occupazione della Libia, l'Italia pensò di affrettare la fine della guerra occupando il Dodecaneso. Il 26 aprile 1912 venne occupata Stampalia, il 12 maggio Scarpanto, Caso, Piscopi, Nisiro, Calino, Lero, Patmo, Coo, Simi e Calchi; il 4 maggio vennero sbarcate truppe su Rodi, che venne completamente occupata il 16 maggio. Con la Pace di Losanna (18 ottobre 1912) l'Italia ottenne la sovranità sulla Libia (riconosciuta dalle potenze straniere) e il possesso temporaneo delle isole del Dodecaneso.
Il 5 maggio 1912 si insediò il comandante delle isole occupate dell'Egeo Giovanni Ameglio, dal 1914 costituite in Colonia del Dodecaneso; il primo governatore, il savonese Mario Lago si insediò il 16 novembre 1922. Dal 1926 le isole vennero trasformate in "Governo delle Isole Italiane dell'Egeo", denominazione che divenne ufficiale nel 1930. Tra i governatori del Dodecaneso figurano importanti esponenti del fascismo come Cesare Maria De Vecchi (1884-1959) di Casale Monferrato, membro del Gran Consiglio del Fascismo e ministro dell'educazione nazionale, governatore dal 1936 al 1940; il bolognese Ettore Bastico (1876-1972), Maresciallo d'Italia, governatore dal 1940 al 1941; ed infine l'ammiraglio viareggino Inigo Campioni (1878-1944), governatore dal 1941 al 1943.
Tra il 19 e il 24 maggio 1929 alcune isole furono visitate da Vittorio Emanuele III, re d'Italia. Le tracce della presenza italiana rimangono visibili in molti edifici, tra i quali ad esempio:
Al censimento del 21 aprile 1936, l'ultimo prima della perdita dell'arcipelago da parte dell'Italia (1947), la popolazione totale residente nel Dodecaneso risultava composta da 129.135 unità, di cui 7.015 regnicoli (italiani) e 4.333 stranieri di varie nazionalità. La popolazione residente nell'isola di Rodi ammontava a 57.935 abitanti seguita dall'isola di Coo (19.448 ab.) e da quella di Calino (14.793 ab.).
Dopo l'8 settembre 1943 il Dodecaneso venne attaccato dai tedeschi che non volevano fornire agli Alleati una base operativa per l'attacco alla Grecia. La divisione d'assalto Rhodos, comandata dal generale Ulrich Kleemann riuscì a conquistare le isole grazie ad una mescolanza di azioni di forza e tattiche dilatorie, entro pochi giorni[2]. Ciò fu possibile anche grazie alla scarsa iniziativa del comando italiano, che però era vincolato alle clausole armistiziali ed alla estrema ambiguità delle informazioni inviate dallo Stato Maggiore. Inizialmente non fu attaccata solo l'isola di Lero (con la più importante base navale italiana nell'Egeo), che rimase in mano italiana fino a metà novembre 1943 difesa dalle forze italiane di guarnigione comandate dal contrammiraglio Luigi Mascherpa, e da rinforzi inviati dagli Alleati. Il governatore, ammiraglio Inigo Campioni rimase in carica fino al 18 settembre 1943, quando fu deportato. Venne sostituito dal vicegovernatore Igino Ugo Faralli, che, avendo aderito alla R.S.I., restò in carica fino al 1945, ma il vero potere passò all'esercito di occupazione tedesco, comandato dai generali Ulrich Kleemann (1943-1944) e Otto Wagener (1944-1945).
Nel luglio del 1944 vennero arrestati gli ebrei sefarditi (circa 1800) e inviati nei campi in Germania. Di questi solo 151 tornarono dai campi di sterminio. Al loro ritorno trovarono le loro case occupate dai greci di Rodi. La maggior parte degli ebrei di Rodi erano cittadini italiani. Molti rimasero in Italia, alcuni andarono in Africa. L'8 maggio 1945 dopo la resa incondizionata dei tedeschi firmata al isola di Symi, il potere fu trasferito ai britannici (British Military Administration) e venne nominato governatore Peter Bevil Edward Acland (1945), poi Charles Henry Gormley (1945-1946) e infine Arthur Stanley Parker (1946-1947), con il trattato di pace di Parigi del 10 febbraio 1947 le isole passarono alla Grecia.
Il 15 settembre 1947 a Rodi vi fu la cerimonia che trasferì i poteri al governatore greco Periklis Ioannidis (1947-8), sostituito nel 1948 da Nikolaos Mavris. Il 7 marzo 1948 le isole si trasformarono da Governatorato del Dodecaneso a Prefettura del Dodecaneso entrando quindi a far parte a tutti gli effetti della Grecia. Tuttora non è raro incontrare abitanti delle isole in grado di parlare e comprendere l'italiano, insegnato fino al 1948 nelle scuole, parlato soprattutto dagli anziani. La lingua italiana tende oggi a riaffermarsi nell'ambito della Unione Europea come lingua veicolare oltre che come lingua per comunicare con il forte afflusso di turisti proveniente dall'Italia.
Oggi le isole del Dodecaneso, per la loro posizione al centro del Mar Mediterraneo ed un pregevole ambiente naturale, sono un importante polo turistico internazionale. Gli anni recenti hanno visto una significativa crescita della presenza di strutture turistiche, che in alcuni casi hanno una cattiva influenza sul paesaggio e mettono sotto pressione tradizioni locali.
Nel periodo di amministrazione italiana, ed in particolare durante il regime fascista, furono realizzate sulle isole numerose opere pubbliche, (strade, edifici e altro), alcune di notevole rilievo come la ricostruzione del Palazzo dei cavalieri a Rodi. Da citare anche la realizzazione della cittadina di Portolago, oggi Lakki nell'isola di Leros, uno dei migliori esempi di nuova struttura urbana, realizzata secondo i canoni architettonici ed urbanistici del Razionalismo italiano degli anni trenta. Viaggiando in queste isole si ritrovano oltre ai resti archeologici classici di grande valore come l'Acropoli di Lindos (Rodi), ed alle eccezionali vestigia medioevali, (centro storico di Rodi ed altri castelli e fortezze), ed ai villaggi tradizionali, anche le architetture e le costruzioni tipiche del ventennio fascista che acquistano oggi, come rilevato da alcuni osservatori,una atmosfera quasi felliniana come il gran Hotel di Rodi "Albergo delle rose" , o il cinema di Portolago, ecc. o sempre particolari come i lungomare, i lampioni, le balaustre. In diversi luoghi di queste isole si può ancora osservare uno spazio architettonico Art Déco e razionalista, con ancora intatta, sebbene deteriorata, la sua essenza.
Il Dodecaneso era abitato da:
Dal 1997, con l'attuazione della riforma Kapodistrias[3], la prefettura del Dodecaneso era suddivisa in 25 comuni e 2 comunità:
Comune | Codice YPES | Sede | CAP | Prefisso tel. |
---|---|---|---|---|
Afantou | 1205 | Afantou | 851 03 | 22410-5 |
Archangelos | 1202 | Archangelos | 851 02 | 22440-2 |
Astypalaia | 1203 | Astypalaia | 859 00 | 22430-4 |
Attavyros | 1204 | Empona | 851 09 | 22460-5 |
Chalki | 1227 | Chalki | 851 10 | 22410-4 |
Dikaio | 1206 | Dikaio | 853 00 | |
Ialiso | 1208 | Ialysos | 851 01 | 22410-9 |
Iraklidis | 1207 | Antimachia | 853 02 | 22420-6 |
Kallithea | 1209 | Faliraki | 851 05 | 22410-6 |
Kalymnos | 1210 | Kalymnos | 852 00 | 22430-2 |
Kameiros | 1211 | Soroni | 851 06 | 22460-4 |
Karpathos | 1212 | Karpathos | 858 00 | 22-2 |
Kasos | 1213 | Kasos | 857 00 | 22450-4 |
Coo | 1214 | Kos | 853 00 | 22450-2 |
Leipsoi | 1215 | Leipsoi | 850 01 | 22470-4 |
Lero | 1216 | Leros | 854 00 | 22470 |
Lindos | 1217 | Lindos | 851 07 | 22440 |
Megisti | 1218 | Megisti | 851 11 | 22410-49 |
Nisiro | 1219 | Nisiros | 853 03 | 22420 |
Rodi Sud | 1220 | Gennadi | 851 09 | 22440 |
Patmo | 1222 | Patmos | 855 00 | 22470- |
Petaloudes | 1223 | Kremasti | 851 04 | 22410 |
Rodi | 1224 | Rodi | 851 00 | 22410-2 tramite 7 |
Symi | 1225 | Symi | 856 00 | 22460 |
Tilos | 1226 | Tilos | 850 02 | 22460-24 |
Comunità | Codice YPES | Sede | CAP | Prefisso tel. |
Agathonisi | 1201 | Agathonissi | 850 01 | 22470 |
Olympos | 1221 | Olympos Karpathou | 857 00 | 22450 |
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