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Dragon Ball GT | |
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serie TV anime | |
Logo della serie, visibile anche nella sigla italiana | |
Titolo originale | Doragon Bōru Ji Ti |
Autore | Toei Animation |
Regia | Osamu Kasai |
Character design | Katsuhiro Nakatsuru |
Studio | |
Musiche | Akihito Tokunaga |
Rete | Fuji Television |
1ª TV | 7 febbraio 1996 – 19 novembre 1997 |
Episodi | 64 (completa) |
Durata ep. | 25 min |
Editori it. |
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Reti italiane |
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1ª TV it. | 2001 |
Collana 1ª ed. it. | Dragon Ball GT Collection |
Episodi it. | 64 (completa) |
Durata ep. it. | 25' |
Censura it. | si |
Dialoghi it. | |
Doppiaggio it. |
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Genere | |
Temi | Avventura |
Cronologia | |
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« Sta per iniziare la stupefacente leggenda di Goku, che nessuno ha mai visto e di cui nessuno ha mai sentito parlare » | |
(Tratto dall'opening originale della serie.[1])
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Dragon Ball GT (ドラゴンボール GT (ジチ) Doragon Bōru Zi Chi?) è l'ultimo filone narrativo della serie anime Dragon Ball, in cui il protagonista Goku ha raggiunto l'età di circa 56 anni. La storia si svolge dieci anni dopo gli avvenimenti di Dragon Ball Z, e ha inizio al ritorno di Goku dall'allenamento con Ub, reincarnazione del Majin Bu originale, con cui il Saiyan era partito alla fine della serie precedente.
La sigla "GT" sta probabilmente per "Grand (o Galaxy) Tour", in riferimento al viaggio nell'universo alla ricerca delle sfere che funge da incipit all'intera serie, all'inizio della quale Goku viene trasformato in bambino.[2]
Non esiste il manga di questo anime in quanto creato appositamente per la televisione.[3]
Per approfondire, vedi la voce Episodi di Dragon Ball GT. |
La serie si divide in tre saghe:
A causa di un desiderio sbagliato di Pilaf, che evoca un nuovo drago con delle nuove sfere del drago con le stelline nere, Goku torna bambino e le sfere si spargono in tutto l'universo. Ma i problemi non finiscono qui: secondo Re Kaioh, se le sfere non verranno radunate entro un anno dal desiderio la Terra esploderà: così Goku, Goten e Trunks decidono di partire alla loro ricerca, ma Pan prende il posto di Goten e accompagna Goku e Trunks. I tre partono per lo spazio alla ricerca delle sfere del drago. Dopo varie peripezie nell'universo il trio raduna tutte le sfere e incontra un nuovo amico: il robottino Gill.
Quando Goku, Trunks e Pan fanno ritorno a casa trovano una brutta sorpresa: Baby, un nemico appartenente alla razza Tsufuru incontrato durante il viaggio, è arrivato sulla Terra e ha preso possesso del corpo di Vegeta. Solo trasformandosi in Super Saiyan IV, grazie alla trasformazione in scimmione d'oro, Goku riuscirà a sconfiggerlo.
Nell'inferno il Dr. Gelo e il Dr. Myuu (lo scienziato che si è preso cura della creazione di Baby) aprono uno squarcio tra il mondo degli inferi e il mondo dei vivi e creano una copia artificiale di C-17 che fondendosi con quello della Terra da vita a Super C-17. Goten, Trunks, Pan, Ub, Gohan e Vegeta sconfiggono tutti i vecchi nemici che erano scesi dal varco ma non possono nulla contro il cyborg. Goku, con il Pugno del Drago, riesce a distruggere Super C-17 grazie all'aiuto di C-18, infuriata per l'uccisione del marito Crilin da parte del fratello.
Rievocando Shenron compare un drago blu che poi si divide in sette draghi malvagi, questo dovuto ai troppi desideri espressi nel tempo. Goku e Pan sconfiggono i primi quattro draghi con poca difficoltà, a differenza del quinto e sesto drago Suu Shenron (che si rivela buono) e San Shenron che tengono testa a Goku Super Saiyan di quarto livello. Alla fine fa la sua apparizione Li Shenron, il più potente dei sette draghi, che sconfigge perfino Goku e Vegeta Ssj4 (anche Vegeta raggiunge il quarto livello grazie un dispositivo creato da Bulma). L'unico a superare in potenza il drago è Gogeta Ssj4: il risultato della fusione tra i due potenti Saiyan. Finita la fusione Vegeta cerca di proteggere Goku, ma gli viene perforata una spalla dal drago malvagio; Goku usa l'ultima carta: la sfera Genkidama, però, data la potenza di Li Shenron, il Saiyan raccoglie l'energia degli abitanti dell'intero universo disintegrando finalmente il drago. Poco dopo, appare il drago Shenron originale che, dopo aver resuscitato Crilin, prende con sé Goku e fugge nel cielo, fondendosi con esso. Vi è poi un flashforward che mostra i discendenti di Goku e Vegeta che combattono al torneo di arti marziali. Sempre in quel momento si scorge Son Goku adulto seguire l'incontro, si vede poi uscire dal torneo e viene mostrata una carrellata di immagini di tutte e 3 le serie accompagnate dalla sigla iniziale, alla fine si vede Goku che prende il bastone e se ne va via con la Nuvola Speedy (Kinton) ma non si sa dove andrà e cosa farà (nella versione italiana di Mediaset questa scena è stata tagliata per far posto alla sigla di Giorgio Vanni).
Per approfondire, vedi la voce Personaggi di Dragon Ball. |
Gran parte dei protagonisti delle precedenti serie sono ricomparsi anche in Dragon Ball GT, ma i guerrieri più attivi all'inizio sono solo Goku, tornato bambino a causa di un desiderio espresso con le sfere del drago dalla stella nera, Pan (figlia di Gohan e Videl) e Trunks.
La nuova serie, inoltre, presenta anche dei nuovi personaggi:
GT, inoltre, ripropone nella serie anche precedenti antagonisti, presenti sia nella prima che nella seconda serie, durante la saga di Super C-17, (come Nappa, Freezer, Cell, il Dottor Gelo, il Red Ribbon ecc.) saga nel quale tutti i malvagi evadono dall'inferno per vendicarsi dei protagonisti. Altri personaggi, come Tenshinhan, Jiaozi, Yajirobei e Yamcha, che erano tra i più attivi nella prima serie, in GT fanno soltanto brevi camei non avendo però mai dei ruoli parlati.[4][5]
Il progetto "Dragon Ball GT" venne ideato interamente dalla Toei Animation e dallo Studio Bird di Akira Toriyama, creatore del manga originale. A contraddistinguere questa serie dalle prime, è sicuramente il cambio dei produttori e dello staff dei disegnatori: si notano chiaramente le differenze nello stile del disegno, nei colori molto sgargianti e nello stile delle musiche. Alla regia c'è Osamu Kasai, la sceneggiatura fu affidata ad Aya Matsu e Jun Maekawa, mentre il Design dei personaggi fu di Katsuhiro Nakatsuru, che collaborò anche alla creazione di diversi storyboard, poi utilizzati sia nella serie che nella sigla finale.[6][7] A comporre le colonne sonore c'è Akihito Tokunaga al posto del celebre Shunsuke Kikuchi che si è occupato delle musiche nelle prime due serie.
Per realizzare la nuova serie era necessario, innanzitutto, una trama in grado di appassionare i fan del manga e delle precedenti serie animate. Secondo lo staff creativo, la storia di Dragon Ball ruotava sulla crescita del protagonista Goku e per questo si decise di concentrare la terza serie nuovamente su quest'ultimo. Tuttavia, gli autori capirono che Goku era diventato troppo forte e anziano per continuare a parlare della sua crescita, e perciò decisero di farlo tornare bambino ed indebolirlo.[2] Essendo difficile trovare dei nemici sulla Terra in grado di rivaleggiare con Goku, le avventure del protagonista vennero spostate nello spazio e venne creato come nemico principale il parassita Baby.[8]
La Toei Animation fu indecisa su chi scegliere come compagni di viaggio di Goku nel corso della terza serie e, alla fine, la scelta ricadde su Trunks e Pan. Il primo, poiché è "forte come Vegeta e inteliggente come Bulma", mentre la seconda poiché è "la nipote sia di Goku che di Satan" e, secondo gli autori, era un elemento interessante da approfondire.[9] Il character design, le ambientazioni e gli oggetti (come la navicella dei protagonisti per partire per lo spazio) della serie, furono realizzate da Akira Toriyama in persona.[10][11] Anche le lettere "GT" del titolo furono disegnate da Toriyama, mentre gli altri autori pensavano ad alternative come "21", "Z2", "WW" (Wonder World) e "G-UP" (Growing Up).[2] Toriyama disegnò il logo nel dicembre 1995.[12]
Tutti gli antagonisti di GT, hanno un'origine precedente alla storia di Dragon Ball. Gli autori, infatti, pensarono fosse una buona scelta sviluppare maggiormente degli antagonisti presenti in storie minori, piuttosto che inventarne dei nuovi.[13] Nel caso di Baby, ad'esempio, egli fa riferimento al popolo degli Tsufuru, citato per la prima volta nell'episodio 20 di Dragon Ball Z, mentre Super C-17 ripropone ancora l'esercito e i cyborg del Red Ribbon. Nel caso dei draghi malvagi, invece, questi personaggi fanno riferimento alle sfere del drago, l'elemento fulcro dell'intera storia di Dragon Ball. Infatti, gli autori, volevano che il pubblico si rendesse conto delle sfere del drago grazie alla comparsa di nuovi nemici, appunto i sette draghi malvagi. Per contrastare dei nemici così forti, inoltre, lo staff decise di proporre al pubblico un nuovo stadio di Super Saiyan, che avrebbe superato i precedenti: il Super Saiyan 4.[14] Per distinguerlo dai precedenti stadi, gli autori di GT e l'ideatore del manga, Akira Toriyama, decisero di dare a quest'ultimo stadio un aspetto molto più selvatico. Il disegno del Super Saiyan 4 venne creato 5 mesi prima dell'inizio della serie sulla reti televisive giapponesi.[15]
Originariamente, la serie doveva concludersi con la Saga di Baby, ma poi gli autori decisero di aumentare il numero degli episodi della serie da 40 a 64.[16] I 64 episodi vennero trasmessi regolarmente in patria poco dopo la conclusione di Dragon Ball Z, su Fuji TV a partire dal 7 febbraio 1996, per poi concludersi il 19 novembre 1997.
In Italia è partito subito dopo la conclusione di Dragon Ball Z, il 7 aprile 2001 (due anni dopo la pubblicazione in edicola da parte di De Agostini di tutta la serie doppiata in 32 VHS), con cadenza giornaliera su Italia 1, dal lunedì al venerdì, con le prime due saghe composte in totale da 47 episodi: la serie è andata in onda per due mesi per poi essere interrotta in estate.
La trasmissione di Dragon Ball GT riprese dall'inizio nell'agosto 2001: le repliche e le prime 5 puntate inedite furono mandate in onda con la stessa cadenza di prima, mentre gli ultimi 12 episodi contemplarono una suddivisione di 2 a settimana, il martedì ed il giovedì. Successivamente è stato replicato più volte da Italia 1, sull'ora dismesso Italian Teen Television canale satellitare di Sky (appartenente a Mediaset che detiene i diritti della serie) dal 2003 e infine su Hiro, canale a pagamento di Mediaset Premium, a partire dall'8 dicembre 2008.
Dragon Ball GT è stato distribuito per la prima volta in Italia in VHS da De Agostini nel 1999 (prima della trasmissione su Italia 1[17]) in 32 uscite sulla collana Dragon Ball GT Collection. Questa edizione è stata poi ristampata dalla stessa De Agostini ed in seguito da Dynamic Italia sulla collana Deluxe Collection in 13 uscite nelle videoteche e nelle fumetterie con la copertina plastificata invece che in cartoncino. In queste pubblicazioni erano presenti le sigle originali giapponesi.
Nel settembre 2007 la stessa De Agostini ha distribuito la serie in DVD nella collana intitolata Dragon Ball GT DVD Collection. Gli extra comprendono oltre all'audio e le sigle originali, anche schede su personaggi, luoghi e ambientazioni.[18]. L'intera serie è anche stata raccolta in tre cofanetti da Yamato Video.
La versione italiana di Dragon Ball GT trasmessa su Italia 1 presenta oltre il cambio delle sigle originali (le quali sono state però utilizzate nelle videocassette distribuite da DeAgostini), il solito doppiaggio moderato per quanto riguarda la traduzione dei dialoghi come nelle precedenti serie le parole come morire, uccidere e ammazzare sono sostituite da sinonimi come fare fuori, distruggere e spedire all'altro mondo.
Come nelle precedenti serie, sono stati rimossi nomi e riferimenti alla cucina e alla cultura nipponica.
Non ci sono invece censure video, fatta eccezione per la rimozione degli Eye Catch. I nomi dei personaggi sono quasi tutti originali, fatta eccezione per Valese la ragazza di Goten (che in originale si chiama Palace, si noti a tal prosito che i segni sillabici "Pa" (ぱ in hiragana, パ in katakana) e "Ba"[19] (ば in Hiragana, バ in katakana) sono scritti in maniera simile) e i personaggi a cui è stato cambiato il nome nella prima serie come Piccolo diventato Junior.
Anche le tecniche hanno ricevuto traduzioni approssimative o distaccate e addirittura spesso cambiate durante l'arco degli episodi. Ad esempio la nuova tecnica di Vegeta, il Final Shine Attack è stato tradotto in diversi modi: Raggio Lucente Finale, Attacco Finale e Lampo Finale.
La sigla italiana Dragon Ball GT - it's you and me cantata da Giorgio Vanni ha sostituito le opening e le ending originali (presenti invece nell'edizione home video).
Per approfondire, vedi la voce Doppiaggio di Dragon Ball. |
Dragon Ball GT è stato doppiato dalla Merak Film di Milano, traduzione da parte della C.I.T.I, Dialoghi Italiani di Tullia Piredda e Manuela Scaglione.
Della direzione del doppiaggio si è occupato Maurizio Torresan, in arte Paolo Torrisi (deceduto nel dicembre 2005), nonché la voce di Goku adulto.
Sono state prodotte 5 sigle, un unico tema iniziale e quattro finali, ognuna di esse con immagini inedite. Tali sigle presentano un tema d'amore e non d'azione come le precedenti serie. L'opening dell'intera serie fu Dan dan kokoro hikareteku, cantata dalla band J-Pop Field of View.[20] Di questa siglia ne esiste una versione alternativa (che ha riscosso un grande successo nel mondo) cantata da Izumi Sakai nota come Zard.[21]
La prima Ending fu Hitorijanai, trasmessa in giappone dall'episodio 1 al 26. Questa Ending mostra numerose immagini sulla vita quotidiana nella nave spaziale di Goku e dei suoi amici e dei pianeti visitati nel primo arco narrativo della serie.[22]
La seconda Ending fu Don't You See!, trasmessa in giappone dall'episodio 27 al 41. Contrariamente alla precedenti, questa sigla non mostra delle scene di azione, ma mostra i protagonisti della serie mentre si riposano in un periodo di pace sulla Terra.[23] Alcune di queste immagini sono state realizzate da Katsuhiro Nakatsuru.[6]
La terza Ending fu Blue Velvet, cantata da Shizuka Kudo e trasmessa in giappone dall'episodio 42 al 50,[24] mentre l'ultima Ending fu Sabitsuita Machine Gun De Ima Wo Uchinuko, trasmessa in giappone dall'episodio 51 fino all'ultimo, ovvero il 64.[25]
Nell'ultimo episodio invece del quarto tema finale c'è la sigla Dan dan kokoro hikareteku per intera seguita da una carrellata di immagini che ricorda gli scontri delle prime serie fino ad arrivare al GT, fino a che Goku col bastone sale sulla nuvola d'oro e saluta il pubblico.[26]
Nella versione italiana trasmessa da Italia 1, i temi giapponesi sono sostituiti dalla siglia italiana cantata da Giorgio Vanni mentre per le immagini sono state usate scene prese da episodi a caso e altre prese proprio dalle sigle originali; il tema finale dell'ultimo episodio assieme alla carrellata di immagini è stato tagliato interamente per essere sostituito dalla sigla italiana.
Questa terza serie animata, rispetto alle precedenti, ha da sempre ricevuto numerose critiche negative, portando molti fan a disconoscere il GT come sequel della serie[27], cosa rafforzata anche dal fatto, che questo seguito non è stato creato dall'autore originale del fumetto (che invece ha come conclusione il finale della serie Z), ma bensì dallo staff dell'anime. Il sito IGN ha definito Dragon Ball GT "decisamente repellente" e l'ha accusata di aver rovinato i personaggi principali, come ad'esempio Vegeta e Trunks, definiti "goffi" rispetto alle precedenti serie.[28] La critica non ha risparmiato neanche la trama, che è stata criticata in quanto utilizza tematiche già mostrate nelle serie precedenti.[29]
Nonostante questo, la serie ha sempre riscontrato un grande successo in termini di vendite e auditel. Anche in Italia infatti, la serie GT fa ascolti paragonabili a quelli della serie Z, e di gran lunga superiori alla prima, che gli hanno consentito numerose repliche, ed il piazzamento nel lunch time di Italia 1.[30] Oltre a questo, nel franchise dei videogiochi, pur vantando pochi titoli dedicati esclusivamente al GT, ne sono ripresi moltissimi personaggi e le proprie trasformazioni nei giochi dedicati allo Z, come ad esempio la serie Budokai Tenkaichi.
Per approfondire, vedi la voce Dragon Ball GT: L'ultima battaglia. |
Come seguito di Dragon Ball GT è stato prodotto uno Special TV intitolato Goku Gaiden! Yuuki no akashi wa Suu Shinchuu letteralmente La biografia di Goku! La prova di coraggio e la sfera con 4 stelle spesso abbreviato semplicemente in Goku Gaiden, ambientato 100 anni dopo l'uccisione di Baby e riprende gli avvenimenti precedenti al Torneo Tenkaichi dell'ultimo episodio della serie. È stato trasmesso in Giappone dalla Fuji TV il 26 marzo 1997 tra l'episodio 41 ed il 42.[31] Pan, ormai anziana, ha un nipote che è uguale a Son Goku, da questo il nome Goku Jr., che dovrà dimostrare che in lui c'è ancora sangue Saiyan.[32]
Trasmesso per la prima volta in Italia il 24 dicembre 2003 su Italia 1 col titolo Dragon Ball GT: L'ultima battaglia dopo il Dragon Ball - La saga. Edito sempre dalla Merak Film, questa è stata l'ultima volta in cui il doppiatore Paolo Torrisi (che si è anche occupato della scelte delle voci) ha prestato la voce alla versione adulta di Goku prima della sua scomparsa.
Dragon Ball GT è colmo di riferimenti, omaggi e somiglianze alle precedenti serie e ad alcuni film della saga Z, come ad esempio il fatto che Goku torni bambino, la comparsa di Pilaf e dei suoi compagni, il viaggio alla ricerca delle Sette Sfere che occupa la prima sezione di puntate.
Nonostante la serie GT sia stata ufficializzata come l'ultima parte della storia di Dragon Ball, nel corso degli anni sono stati prodotti diversi film, special e remake riguardo la saga di Dragon Ball. Nell'ottobre 2008 è stato prodotto un nuovo film dallo staff di Dragon Ball Z intitolato Ehilà! Son Goku e i suoi amici sono tornati della durata di mezz'ora cronologicamente però ambientato prima del GT e proiettato durante il Jump Anime Super Tour tenutosi in patria.[47]
Per festeggiare il 20º anniversario di Dragon Ball Z, nell'aprile 2009 la Toei Animation ha dato il via al remake della serie: Dragon Ball Kai che venne trasmesso su Fuji Tv. Inoltre, sempre in contemporanea con l'uscita di Kai, la Toei Animation ha prodotto Dragon Ball: Piano per lo sterminio dei Super Saiyan, uscito in DVD in data 11 novembre 2010 in allegato al gioco Dragon Ball: Raging Blast 2 per PlayStation 3 e Xbox 360, nonché remake dell'ONA Ossu! Kaette kita Son Goku to nakama-tachi[48], e successivamente Dragon Ball: Episode of Bardock, tratto dall'omonimo manga ideato da Toriyama e disegnato da Naho Ooishi.[49]
Manga: Dragon Ball (Capitoli)
Anime: Dragon Ball (Episodi) • Dragon Ball Z (Episodi) • Dragon Ball GT (Episodi)
Dragon Ball Kai (Episodi) • Film di Dragon Ball
Videogiochi: Ultimate Tenkaichi • Raging Blast 2 • Lista
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