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Ver também
laico (adj.)
laico (n.)
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laico (adj.)
laïque (non religieux) (fr)[Classe]
matériel (concret) (fr)[Classe]
clergé séculier (fr)[termes liés]
laïcité (respect des opinions et non-engagement) (fr)[termes liés]
qualificatif du clergé (fr)[DomaineDescription]
profano[Similaire]
laico (n.)
Wikipedia
La parola laico viene dal greco λαϊκός (laikós, "uno del popolo"), dalla radice λαός (laós, "popolo").
Indice |
Il termine "laico" venne usato per la prima volta nel Medioevo per indicare il "volgo" ossia il "popolo" di coloro che, al contrario dei chierici, non sapevano né leggere né scrivere, né sapevano parlare il latino.
Il termine "laico" nell'accezione moderna del termine ha significato di "aconfessionale", ossia di slegato da qualsiasi autorità confessionale, ecclesiastica (o non ecclesiastica), e quindi da qualsiasi confessione religiosa (o non religiosa). Tale promessa "di vita" spesso si esplica con un giuramento, o un atto di sottomissione o di accettazione dell'autorità confessionale stessa e delle sue regole liturgiche.
Negli ultimi anni il termine "laico" viene invece utilizzato in maniera impropria per indicare un generico agnostico o ateo. Tale uso è semanticamente scorretto, in quanto laico ha significato di svincolo dall'autorità confessionale, ma non inficia la pratica di una particolare credenza religiosa: per cui si possono distinguere "laici credenti"[1] da "laici non credenti".
L'abuso del termine in sede politica, in funzione di sinonimo perfettamente sovrapponibile ad "anticlericale" o "ateo", ha generato l'utilizzo del termine spregiativo "laicista", con un significato simile e opposto all'uso del termine spregiativo "clericale" per indicare persone che si autodefiniscono "laiche" e si comportano come anticlericali, ma "laicista" è anche colui che si professa laico senza esserlo.
Oggi esso ha anche altri significati:
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