definição e significado de Luce | sensagent.com


   Publicitade R▼


 » 
alemão búlgaro chinês croata dinamarquês eslovaco esloveno espanhol estoniano farsi finlandês francês grego hebraico hindi holandês húngaro indonésio inglês islandês italiano japonês korean letão língua árabe lituano malgaxe norueguês polonês português romeno russo sérvio sueco tailandês tcheco turco vietnamês
alemão búlgaro chinês croata dinamarquês eslovaco esloveno espanhol estoniano farsi finlandês francês grego hebraico hindi holandês húngaro indonésio inglês islandês italiano japonês korean letão língua árabe lituano malgaxe norueguês polonês português romeno russo sérvio sueco tailandês tcheco turco vietnamês

Definição e significado de Luce

Definição

definição - Wikipedia

   Publicidade ▼

Sinónimos

Ver também

   Publicidade ▼

Locuções

(luce di posizione) • alla luce di • alla luce di* • anno luce • che dà luce • chiaro come la luce del giorno • chiaro come la luce del sole • dare alla luce • dare alla luce* • far luce con • fare luce su • luce abbagliante • luce abbagliante* • luce artificiale • luce crepuscolare del mattino • luce d'arresto • luce d'incendio • luce debole • luce debole* • luce del giorno • luce del sole • luce della luna • luce della ribalta • luce delle stelle • luce di direzione • luce di fiaccola • luce di posizione • luce diffusa • luce intermittente • luce solare • luce stellare • luce verde • mettere in luce • mettere in luce* • portare alla luce • portare alla luce* • puntino di luce • sfera di luce • sorgente di luce • unità di luce • vedere la luce • vedere la luce* • velocità della luce • venire alla luce • venire alla luce*

1292 Luce • Aberrazione della luce • Alla luce del sole • Alla luce del sole (film) • Angela Luce • Anni luce (album) • Anno luce • Armata della Luce • Bionicle - La maschera della luce • Bionicle - la maschera della luce • Cantone di Le Grand-Lucé • Cantone di Lucé • Carl Attrezzi e la luce fantasma • Castello di Clos-Lucé • Chiesa della Madonna della Luce • Chiesa della Masseria Luce • Chiesa di Santa Lucia (Santa Luce) • Chiesa di Santa Maria della Luce • Colpi di luce • Contea di Luce • Curva di luce • Dina Luce • Dispersione della luce • Domart-sur-la-Luce • Ember - Il mistero della città di luce • Fase luce dipendente • Figli della Luce • Gennaio senza luce • Giorno luce • Gli anni luce • Henry Robinson Luce • Il romanzo di Mozart - Il Figlio della Luce • Istituto Luce • L'abitudine della luce • La Baroche-sous-Lucé • La Cattedrale di Rouen, effetti di luce mattutina • La luce del crepuscolo • La luce del mondo • La luce fantastica • La luce misteriosa • La velocità della luce • Lame di luce • Le Grand-Lucé • Luce (Tramonti a nord est) • Luce (costruzioni) • Luce (disambigua) • Luce (filosofia) • Luce (meccanica) • Luce (nome) • Luce (tramonti a nord est) • Luce (tramonti a nord-est) • Luce Fabbri • Luce Irigaray • Luce cinerea • Luce collimata • Luce d'Eramo • Luce dei miei occhi • Luce dell'universo • Luce e Vita • Luce inattinica • Luce nelle tenebre • Luce pulsata • Luce rossa • Luce rossa (film 1949) • Luce rossa (film 1980) • Luce stanca • Luce stroboscopica • Luce strutturata • Luce virtuale • Luce zodiacale • Luce/Nur • Lucé (Eure-et-Loir) • Lucé (Orne) • Lucé-sous-Ballon • Manuale del guerriero della luce • Marie-Luce Romanens • Marie-Luce Waldmeier • Maximilien Luce • Mese luce • Minuto luce • Ora luce • Piano in luce radente • Pioggia e luce • Prima luce • Quando la luce tornerà • Raggi di luce • Raggio di Luce • Riflessi di luce • Riserva naturale provinciale Lago di Santa Luce • Sainte-Luce • Sainte-Luce-sur-Loire • Santa Luce • Santa Luce Orciano • Santa Maria della Luce • Scanner 3D a luce strutturata • Secondo luce • Settimana luce • Signore della luce • Spirito di luce • Teoria corpuscolare della luce • Variazioni di tensione indotte dalla luce • Villaines-sous-Lucé • Yeelen, la luce

Dicionario analógico

luce (n.)

lunghezza[Classe]

(grata; sbarre)[termes liés]

autre élément de charpente (fr)[DomainDescrip.]

église (édifice) (fr)[DomainDescrip.]






luce (s. f.)

faro; lanterna[Classe]

semaforo[ClasseHyper.]

light (en)[Hyper.]





Wikipedia

Luce

                   
bussola Disambiguazione – Se stai cercando altre informazioni sull'istituzione pubblica italiana destinata alla diffusione cinematografica a scopo didattico e informativo del mondo, vedi Istituto Luce.
bussola Disambiguazione – Se stai cercando altre voci sul termine Luce, vedi Luce (disambigua).

Il termine luce (dal latino lux) si riferisce alla porzione dello spettro elettromagnetico visibile dall'occhio umano, ed è approssimativamente compresa tra 400 e 700 nanometri di lunghezza d'onda, ovvero tra 790 e 435 THz di frequenza. Questo intervallo coincide con il centro della regione spettrale della luce emessa dal sole che riesce ad arrivare al suolo attraverso l'atmosfera. I limiti dello spettro visibile all'occhio umano non sono uguali per tutte le persone, ma variano soggettivamente e possono raggiungere i 720 nanometri, avvicinandosi agli infrarossi, e i 380 nanometri avvicinandosi agli ultravioletti. La presenza contemporanea di tutte le lunghezze d'onda visibili, in quantità proporzionali a quelle della luce solare, forma la luce bianca.

La luce, come tutte le onde elettromagnetiche, interagisce con la materia. I fenomeni che più comunemente influenzano o impediscono la trasmissione della luce attraverso la materia sono: l'assorbimento, la diffusione (scattering), la riflessione speculare o diffusa, la rifrazione e la diffrazione. La riflessione diffusa da parte delle superfici, da sola o combinata con l'assorbimento, è il principale meccanismo attraverso il quale gli oggetti si rivelano ai nostri occhi, mentre la diffusione da parte dell'atmosfera è responsabile della luminosità del cielo.

Sebbene nell'elettromagnetismo classico la luce sia descritta come un'onda, l'avvento della meccanica quantistica agli inizi del XX secolo ha permesso di capire che questa possiede anche proprietà tipiche delle particelle e di spiegare fenomeni come l'effetto fotoelettrico. Nella fisica moderna la luce (e tutta la radiazione elettromagnetica) viene composta da unità fondamentali, o quanti, di campo elettromagnetico chiamati fotoni.

  Fasci di luce solare che filtrano tra le nubi

Indice

  Etimologia

Il termine "luce" ha origine dal latino lux (gen. lucis), dalla radice indoeuropea leuk- con il significato di luce, brillantezza; la stessa del greco leukòs, bianco, e che si ritrova in "luna". È una voce vastamente attestata, che va confrontata con il tedesco licht, l'inglese light, il lituano laukas (ossia pallido) e addirittura l'ittita lukezi[1].

  Teoria corpuscolare

Formulata da Isaac Newton nel XVII secolo. La luce veniva vista come composta da piccole particelle di materia (corpuscoli) emesse in tutte le direzioni. Oltre che essere matematicamente molto più semplice della teoria ondulatoria, questa teoria spiegava molto facilmente alcune caratteristiche della propagazione della luce che erano ben note all'epoca di Newton.

Chicago Union Station 1943.jpg

Innanzitutto la meccanica galileiana prevede, correttamente, che le particelle (inclusi i corpuscoli di luce) si propaghino in linea retta ed il fatto che questi fossero previsti essere molto leggeri era coerente con una velocità della luce alta ma non infinita. Anche il fenomeno della riflessione poteva essere spiegato in maniera semplice tramite l'urto elastico della particella di luce sulla superficie riflettente.

La spiegazione della rifrazione era leggermente più complicata ma tutt'altro che impossibile: bastava infatti pensare che le particelle incidenti sul materiale rifrangente subissero, ad opera di questo, delle forze perpendicolari alla superficie che ne aumentassero la velocità, cambiandone la traiettoria e avvicinandola alla direzione normale alla superficie.

I colori dell'arcobaleno venivano spiegati tramite l'introduzione di un gran numero di corpuscoli di luce diversi (uno per ogni colore) ed il bianco era pensato come formato da tante di queste particelle. La separazione dei colori ad opera, ad esempio, di un prisma poneva qualche problema teorico in più perché le particelle di luce dovrebbero avere proprietà identiche nel vuoto ma diverse all'interno della materia.

  Teoria ondulatoria

Formulata da Christiaan Huygens nel 1678 ma pubblicata solo nel 1690 nel Traité de la Lumière, la luce veniva vista come un'onda che si propaga (in maniera del tutto simile alle onde del mare o a quelle acustiche) in un mezzo, chiamato etere, che si supponeva pervadere tutto l'universo ed essere formato da microscopiche particelle elastiche. La teoria ondulatoria della luce permetteva di spiegare (anche se in maniera matematicamente complessa) un gran numero di fenomeni: oltre alla riflessione ed alla rifrazione, Huygens riuscì infatti a spiegare anche il fenomeno della birifrangenza nei cristalli di calcite.

Nel 1801 Thomas Young dimostrò come i fenomeni della diffrazione (osservata per la prima volta Francesco Maria Grimaldi nel 1665) e dell'interferenza fossero interamente spiegabili dalla teoria ondulatoria e non lo fossero dalla teoria corpuscolare. Agli stessi risultati arrivò Augustin-Jean Fresnel nel 1815. Nel 1814 Joseph von Fraunhofer fu il primo ad investigare seriamente sulle righe di assorbimento nello spettro del Sole, che vennero esaurientemente spiegate da Kirchhoff e da Bunsen nel 1859, con l'invenzione dello spettroscopio. Le righe sono ancora oggi chiamate linee di Fraunhofer in suo onore.

Il fatto che le onde sono capaci di aggirare gli ostacoli mentre la luce si propaga in linea retta (questa proprietà era già stata notata da Euclide nel suo Optica) poteva essere facilmente spiegato assumendo che la luce abbia una lunghezza d'onda microscopica.

Al contrario della teoria corpuscolare, quella ondulatoria prevede che la luce si propaghi più lentamente all'interno di un mezzo che nel vuoto; restano ambiguità[specificare quali].

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Dualismo onda-particella.

  Teoria elettromagnetica

Per la grandissima maggioranza delle applicazioni questa teoria è ancora utilizzata al giorno d'oggi. Proposta da James Clerk Maxwell alla fine del XIX secolo, sostiene che le onde luminose sono elettromagnetiche e non necessitano di un mezzo per la trasmissione. La luce visibile è solo una piccola parte dello spettro elettromagnetico. Con la formulazione delle equazioni di Maxwell vennero completamente unificati i fenomeni elettrici, magnetici ed ottici.

  Teoria quantistica

Per risolvere alcuni problemi sulla trattazione del corpo nero nel 1900 Max Planck ideò un artificio matematico: pensò che l'energia associata ad un'onda elettromagnetica non fosse proporzionale al quadrato della sua ampiezza (come nel caso delle onde elastiche in meccanica classica), bensì inversamente proporzionale alla sua lunghezza d'onda, e che la sua costante di proporzionalità fosse discreta e non continua.

L'interpretazione successiva che Einstein diede dell'effetto fotoelettrico, incanalò il pensiero dei suoi contemporanei verso una nuova strada. Si cominciò a pensare che quanto fatto da Planck non fosse un mero artificio matematico, ma piuttosto l'interpretazione di una nuova struttura fisica; cioè che la natura della luce potesse avere un qualche rapporto con una forma discreta di alcune sue proprietà. Si cominciò a parlare di pacchetti discreti d'energia.

  La velocità della luce

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Velocità della luce.

La luce si propaga a una velocità finita. Anche gli osservatori in movimento misurano sempre lo stesso valore di c, la velocità della luce nel vuoto, dove c = 299 792 458 m/s. Nell'uso comune, questo valore viene arrotondato a 300 000 km/s.

La velocità della luce è stata misurata molte volte da numerosi fisici. Il primo tentativo di misura venne compiuto da Galileo Galilei con l'ausilio di lampade oscurabili ma la rudimentalità dei mezzi disponibili non permise di ottenere alcun valore. La migliore tra le prime misurazioni venne eseguita da Olaus Roemer (un fisico danese), nel 1676. Egli sviluppò un metodo di misurazione, osservando Giove e una delle sue lune con un telescopio. Grazie al fatto che la luna veniva eclissata da Giove a intervalli regolari, calcolò il periodo di rivoluzione della luna in 42,5 ore, quando la Terra era vicina a Giove. Il fatto che il periodo di rivoluzione si allungasse quando la distanza tra Giove e Terra aumentava, poteva essere spiegato assumendo che la luce impiegava più tempo a coprire la distanza Giove-Terra, ipotizzando quindi, una velocità finita per essa. La velocità della luce venne calcolata analizzando la distanza tra i due pianeti in tempi differenti. Roemer calcolò una velocità di 227 326 km/s.

Albert A. Michelson migliorò il lavoro di Roemer nel 1926. Usando uno specchio rotante, misurò il tempo impiegato dalla luce per percorrere il viaggio di andata e ritorno dal monte Wilson al monte Sant Antonio in California. La misura precisa portò a una velocità di 299 796 km/s.

Questo esperimento in realtà misurò la velocità della luce nell'aria. Infatti, quando la luce passa attraverso una sostanza trasparente, come l'aria, l'acqua o il vetro, la sua velocità c si riduce a v=c/n (dove n è il valore dell'indice di rifrazione del mezzo) ed è sottoposta a rifrazione. In altre parole, n = 1 nel vuoto e n > 1 nella materia. L'indice di rifrazione dell'aria di fatto è molto vicino a 1, e in effetti la misura di Michelson è un'ottima approssimazione di c.

  Fenomeni di emissione di luce

I fenomeni fisici strettamente coinvolti nell'emissione di luce da parte di un corpo sono quelli dell'incandescenza e della luminescenza tra i quali si ricordano:

  Ottica

Lo studio della luce e dell'interazione tra luce e materia è detto ottica. L'osservazione e lo studio dei fenomeni ottici, come ad esempio l'arcobaleno offre molti indizi sulla natura della luce.

  Colori e lunghezze d'onda

Le differenti lunghezze d'onda vengono interpretate dal cervello come colori, che vanno dal rosso delle lunghezze d'onda maggiori (frequenze più basse) al violetto delle lunghezze d'onda minori (frequenza più alte). Non a tutti i colori possiamo associare una lunghezza d'onda precisa. Non c'è, cioè, una relazione biunivoca tra i colori che noi percepiamo e le lunghezze d'onda. Quasi tutte le radiazioni luminose che il nostro occhio percepisce dall'ambiente circostante non sono del tutto pure, ma sono in realtà una sovrapposizione di luci di diverse lunghezze d'onda. Se ad ogni lunghezza d'onda è associabile un colore, non è vero il contrario. Quei colori a cui non sono associate lunghezze d'onda, sono invece generati dal meccanismo di funzionamento del nostro apparato visivo (cervello+occhio). In particolare i coni, cellule della retina responsabili della visione del colore, si differenziano in tre tipi perché sensibili a tre diverse regioni spettrali della luce. Quando al nostro occhio arriva luce composta da più onde monocromatiche, appartenenti a regioni diverse dello spettro, il nostro cervello interpreta i segnali provenienti dai tre tipi di sensori come un nuovo colore, "somma" di quelli originari. Il che è molto simile al procedimento inverso di quello che si fa con la riproduzione artificiale dei colori, per esempio con il metodo RGB.

Le frequenze immediatamente al di fuori dello spettro percettibile dall'occhio umano vengono chiamate ultravioletto (UV), per le alte frequenze, e infrarosso (IR) per le basse. Anche se noi non possiamo vedere l'infrarosso, esso viene percepito dai recettori della pelle come calore. Tutte le lunghezze d'onda dello spettro elettromagnetico a partire dalla LUCE VISIBILE, escludendo le parti minoritarie dei raggi x, delle onde radio e solo una porzione degli ultravioletti, sono fonte di calore. Telecamere in grado di captare i raggi infrarossi e convertirli in luce visibile vengono chiamati visori notturni. Alcuni animali, come le api, riescono a vedere gli ultravioletti; altri invece riescono a vedere gli infrarossi. Gli ultravioletti di tipo b sono "i responsabili" delle scottature se l'esposizione solare è avvenuta in modo inadeguato.

  Lunghezze d'onda della luce visibile

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Spettro visibile.
Spettro elettromagnetico Raggi gamma Raggi X raggi ultravioletti luce visibile raggi infrarossi Onde radio luce visibile
Informazioni sull'immagine

La luce visibile è una porzione dello spettro elettromagnetico compresa approssimativamente tra i 400 e i 700 nanometri (nm) (nell'aria). La luce è anche caratterizzata dalla sua frequenza. Frequenza e lunghezza d'onda obbediscono alla seguente relazione: l=v/f (dove l è la lunghezza d'onda, v è la velocità nel mezzo considerato - nel vuoto in genere si indica con c -, f è la frequenza della radiazione).

  Grandezze misurabili

Di seguito sono riportate quantità o unità di misura legate a fenomeni luminosi:

  Sorgenti di luce

  Note

  1. ^ Online Etymology Dictionary - Light. etymonline.com. URL consultato in data 26-12-2009.

  Altri progetti


Spettro elettromagnetico
(Ordinato in base alla frequenza, in ordine crescente)

Onde radio | Microonde | Radiazione Terahertz | Infrarosso | Luce visibile | Ultravioletto | Raggi X | Raggi gamma

Spettro delle onde radio
ELF SLF ULF VLF LF MF HF VHF UHF SHF EHF THF
3 Hz 30 Hz 300 Hz 3 kHz 30 kHz 300 kHz 3 MHz 30 MHz 300 MHz 3 GHz 30 GHz 300 GHz
30 Hz 300 Hz 3 kHz 30 kHz 300 kHz 3 MHz 30 MHz 300 MHz 3 GHz 30 GHz 300 GHz 3 THz

Spettro visibile: Rosso | Arancione | Giallo | Verde | Ciano | Blu | Violetto

   
               

 

todas as traduções do Luce


Conteùdo de sensagent

  • definição
  • sinónimos
  • antónimos
  • enciclopédia

 

4539 visitantes em linha

calculado em 0,046s