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Perugia (n. pr.)
ville d'Italie (fr)[Classe...]
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Wikipedia
Perugia comune |
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Dati amministrativi | |||||
Stato | Italia | ||||
Regione | Umbria | ||||
Provincia | Perugia | ||||
Sindaco | Wladimiro Boccali (PD) dal 08/06/2009 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 43°6′43.56″N 12°23′19.68″E / 43.1121°N 12.3888°ECoordinate: 43°6′43.56″N 12°23′19.68″E / 43.1121°N 12.3888°E | ||||
Altitudine | 493 m s.l.m. | ||||
Superficie | 449,92 km² | ||||
Abitanti | 169 290[1] (31-07-2011) | ||||
Densità | 376,27 ab./km² | ||||
Frazioni | Vedi sezione | ||||
Comuni confinanti | Assisi, Bastia Umbra, Corciano, Deruta, Gubbio, Magione, Marsciano, Panicale, Piegaro, Torgiano, Umbertide, Valfabbrica | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 06100, 06121-06135 | ||||
Prefisso | 075 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
Codice ISTAT | 054039 | ||||
Cod. catastale | G478 | ||||
Targa | PG | ||||
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media) | ||||
Nome abitanti | perugini | ||||
Patrono | san Costanzo, sant'Ercolano, san Lorenzo |
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Giorno festivo | 29 gennaio | ||||
Localizzazione | |||||
Sito istituzionale |
Perugia (IPA: /pe'ruːʤa/) è un comune italiano di 169.290 abitanti[2], capoluogo dell'omonima provincia e della regione Umbria. Città d'arte ricca di storia e monumenti, è un polo culturale ed economico della regione e meta di turisti e studenti. È sede, infatti, di due università: l'Università degli Studi, fondata nel 1308, e l'Università per stranieri, la maggiore d'Italia.
« Perugia, munita di grandi mezzi di difesa dalla natura e dalla mano dell'uomo, sorge improvvisamente su di un'altura » | |
(Charles Dickens Pictures from Italy, Londra 1846)
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Il centro storico di Perugia si adagia su un'acropoli collinare che sorge all'altezza media di circa 450 m s.l.m.. Nel punto più alto, Porta Sole, l'altezza è di 493 m s.l.m., caratteristica che ne fa la città italiana più popolata fra quelle poste (altitudine della casa comunale) ad un'altitudine superiore ai 250 metri sul livello del mare. Il centro storico si sviluppa intorno a questo punto e sul crinale dei colli che da esso dipartono, formando cinque borghi medievali a prolungamento delle rispettive porte della città etrusca. Quindi all'originario cerchio delle mura etrusche (lunghe km 3), si aggiunse nel Duecento e Trecento la nuova definitva murazione medievale, tuttora quasi del tutto integra e che raggiunge lo sviluppo di km 9 (sup. 120 ettari). I cinque quartieri storici sono Porta Sole, Porta Sant'Angelo, Porta S. Susanna, Porta Eburnea e Porta S. Pietro, cui corrisposero per secoli i rispettivi spicchi dell'ampio territorio rurale soggetto alla città fin dal governo comunale. Il resto del territorio cittadino scende tutto intorno fino ai 280 m s.l.m. della valle di Pian di Massiano. Il territorio comunale, invece, arriva ai 170 m s.l.m., toccati nei pressi del corso del fiume Tevere, che ne segna i confini sud con il territorio di Torgiano. Perugia è posta nell'entroterra del centro Italia, nel punto più largo della Penisola. È la maggiore città tra Firenze e Roma, collocata in posizione mediana: circa 150 km da Firenze, Roma e Ancona, circa 400 km da Milano, Genova e Napoli. Possiede una superficie comunale di 449,92 km², tra le maggiori in Italia (densità di popolazione per km²: 373,8), che si estende su un ampio contado, con frazioni e castelli. Oltre ad articolarsi in sistemi collinari, monti e fasce di pianura, conta 54 cimiteri, 85 tra quartieri e frazioni e oltre 3.000 km di strade. L'area urbana contemporanea, che dal centro storico e le prime periferie, oggi tocca e ingloba i centri abitati viciniori sviluppatisi dal secondo dopoguerra, si conforma in un tessuto urbano sfrangiato e discontinuo, inframmezzato di coltivi e residui di campagna, lungo circa 20 chilometri da Villa Pitignano a San Martino in Campo, da Ferriera di Torgiano a Taverne di Corciano, ovvero sommando di fatto i comuni contermini di Corciano (ab. 21.000) e Torgiano (ab.6.000). L'acropoli perugina sembra costruita su una sola collina, ma in realtà sono due: il colle del Sole e il colle Landone. La massima depressione tra le due alture si estende dal fosso di Santa Margherita, a est, al fosso della Cupa, a ovest. In epoca etrusca si scelse quest'area in quanto ricca d'acqua, ma presto ci si accorse che il terreno era anche piuttosto franoso, cosa che lungo i secoli ha dato luogo costantemente a poderose fondazioni e fortificazioni, che perdurano tuttora in più punti.
A nord, i rilievi di monte Tezio e monte Acuto la separano dal comune di Umbertide, mentre un lembo di territorio arriva a toccare, all'estremo occidentale, le alture che circondano il lago Trasimeno. Ad est, infine, i primi contrafforti collinari dell'Appennino Umbro-Marchigiano la tengono in contatto con i territori del comune di Assisi e Gubbio.
« Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo, |
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(Dante Alighieri Divina Commedia - Paradiso: Canto XI)
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Per approfondire, vedi le voci Stazione meteorologica di Perugia Centro e Stazione meteorologica di Perugia Sant'Egidio. |
Perugia gode di un clima temperato di tipo sublitoraneo interno con una temperatura media annua di poco superiore ai 13 °C. Il mese più freddo è gennaio, con una temperatura media di 4,2 °C e il più caldo luglio, con medie leggermente al di sotto dei 23 °C. Le precipitazioni annue sono generalmente comprese fra gli 800 ed i 900 mm (850 mm per il periodo 1961-1990, distribuite su 96 giorni). Talvolta, in inverno, le precipitazioni assumono un carattere nevoso. Qui di seguito riportiamo i dati climatici più significativi rilevati nel trentennio 1961-1990. Ricordiamo che l'osservatorio cittadino è situato a 520 m slm.[3]
PERUGIA CENTRO | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 6,9 | 8,4 | 11,7 | 15,7 | 20,4 | 24,9 | 28,2 | 28,0 | 23,6 | 17,6 | 12,0 | 8,1 | 7,8 | 15,9 | 27 | 17,7 | 17,1 |
T. min. media (°C) | 1,5 | 2,0 | 4,1 | 7,1 | 10,9 | 14,7 | 17,3 | 17,4 | 14,6 | 10,4 | 6,2 | 2,9 | 2,1 | 7,4 | 16,5 | 10,4 | 9,1 |
Precipitazioni (mm) | 61 | 60 | 70 | 79 | 76 | 64 | 39 | 45 | 76 | 102 | 103 | 75 | 196 | 225 | 148 | 281 | 850 |
Per approfondire, vedi la voce Storia di Perugia. |
Le origini del nome |
Il toponimo "Perugia" è quasi certamente di origine etrusca e venne reso dai romani come "Perusia". Vi è incertezza su quale fosse il nome etrusco originario della città. Il guerriero Hirumina Phersnaxs che dedicò la celebre stele di Vetulonia, del VII secolo a.C., al commilitone Avle Veluske, viene reso come "Hirumina il perugino" e si ritiene, quindi, che il nome etrusco di Perugia fosse Phersna. Altre ipotesi sono Perus, che significa "passaggio" (verso la terra degli Umbri che si trovava al di là, ad est, del Tevere e di Perugia, che si trova ad ovest del fiume). Un'altra ipotesi vuole che Perugia derivi da Aperusen, di incerto significato. |
I primi insediamenti di cui si è a conoscenza nel territorio risalgono ai secoli XI e X a.C., con la presenza di villaggi nei pressi delle falde dell'altura perugina ed a partire dal secolo VIII anche sulla sommità del colle dove sorgerà la città. Il rapido sviluppo di Perugia è favorito dalla posizione dominante rispetto all'arteria del fiume Tevere e dalla posizione di confine tra le popolazioni Etrusche ed Umbre.
Il vero e proprio nucleo di Perugia si forma intorno alla seconda metà del VI secolo a.C., e dalla disposizione delle necropoli etrusche abbiamo una testimonianza indiretta dell'espansione del primo tessuto urbano. Perugia diventa in breve una delle più importanti città etrusche e una delle 12 lucumonie, dotandosi successivamente (IV secolo a.C.) di una poderosa cinta muraria, ancor oggi visibile.
Con la battaglia di Sentino (295 a.C.), Perusia e gran parte dell'Umbria entrano nell'orbita romana, pur conservando la propria lingua (l'uso dell'etrusco è documentato in città fino a tarda età repubblicana), ed una limitata autonomia municipale. La città si mantenne fedele a Roma durante la II guerra punica dando rifugio ai romani dopo la tragica sconfitta nella Battaglia del Lago Trasimeno nel 217 a.C.
È solo a partire dal I secolo a.C., in seguito alla Guerra Sociale, che Perugia si integra pienamente nello stato romano, con la concessione della cittadinanza (89 a.C.). La città è uno degli scenari della Guerra civile tra Ottaviano e Marco Antonio, e viene incendiata nel 41 a.C. durante il Bellum Perusinum. L'imperatore Augusto ricostruisce qualche anno più tardi la città permettendole di fregiarsi del titolo di Augusta Perusia. Perugia, rimodellata secondo stilemi romani, si espande anzi ulteriormente, pur mantenendo, nel suo nucleo centrale, l'assetto viario etrusco.
In età imperiale la città si sviluppò ben oltre la cinta etrusca. Nella seconda metà del III secolo l'imperatore Vibio Treboniano Gallo, perugino d'origine, dà alla città lo ius coloniae.
Importante centro di collegamento tra la via Amerina e la Flaminia, nel 493 Perugia viene conquistata dagli Ostrogoti di Teodorico. Nel 537 le truppe bizantine di Belisario si scontrano con quelle Ostrogote di Vitige proprio nei pressi di Perugia. Nel 548 Totila espugna dopo un lungo assedio la città ed uccide il vescovo Ercolano. Con la fine degli Ostrogoti e sino all'VIII secolo la città resterà sotto il dominio bizantino, eccettuati due brevi periodi di occupazione da parte dei longobardi sul finire del VI secolo.
A partire dalla seconda metà dell'VIII secolo Perugia e il suo territorio entrano nella sfera di influenza del Papato, a sua volta vincolato in vario modo all'Impero Carolingio, e sono retti nei due secoli successivi da un Governo vescovile.
Nel 1139 si ha la prima attestazione del Governo dei Consoli e della nascita del Comune. Agli inizi del XII secolo il potere è diviso tra i Consoli, un'assemblea generale (l'Arengo), ed un consiglio minore, quest'ultimo presieduto dal conte Agilulfo de' gli Uberti. Nella seconda metà del secolo Perugia ha un'ampia sfera d'influenza nel contado circostante, avendo espanso i propri territori verso Gubbio e Città di Castello a nord, e verso Città della Pieve, il lago Trasimeno e la Val di Chiana a ovest-sudovest. Nel 1198 la città accetta la protezione di Innocenzo III, rimanendo costantemente guelfa. Nel 1286 vengono contate ben 41 arti.
Nel XIII secolo il Comune estende la sua sfera d'influenza su Assisi (1205) e Foligno (1289) e conosce un imponente sviluppo urbano che si protrarrà fino alla metà circa del Trecento. La città è amministrata all'epoca da un governo mercantile, esercitato dai Priori, eletti fra gli iscritti alle arti, e con sede nel Palazzo dei Priori (XIII-XV secolo). Nel 1308 viene istituita l'Università, mentre nel 1342 viene redatto lo Statuto in volgare. Nonostante la peste nera e le sue vittime, Perugia dà ancora delle prove di forza nel 1352 e nel 1358, quando sconfigge prima Bettona, distruggendola, e poi Siena e Cortona (Battaglia di Torrita).
Nel 1370 Perugia torna sotto il pieno controllo della Chiesa a seguito della sconfitta nella guerra contro Urbano V. A causa delle lotte interne e del tentativo di sottrarsi al dominio papale, si succedono diverse signorie (Michelotti, Visconti, Fortebracci). Con Braccio Fortebracci da Montone si realizzano importanti opere pubbliche come, ad esempio, la residenza di Braccio in piazza, della quale rimangono solo le logge, o il Sopramuro. Assumerà forme di Signoria anche il dominio sulla città della famiglia Baglioni, tra il 1438 e gli inizi del XVI secolo.
Nel XV secolo e nei primi decenni del secolo successivo, la città si impone come un importante centro artistico (basti pensare al Pinturicchio e al pievese Perugino) e culturale (fra i tanti che riceveranno la propria formazione a Perugia ci saranno anche il grande Raffaello Sanzio e Pietro Aretino).
Nel 1540, a seguito di una sfortunata guerra contro Paolo III Farnese, la città perde le sue libertà civiche e la sua secolare autonomia e passa nuovamente alle dirette dipendenze dello Stato della Chiesa che obbliga la cittadinanza a costruire l'imponente Rocca Paolina, dove si insedia una guarnigione pontificia.
A partire dalla metà del XVI secolo e fino al momento della sua ricongiunzione all'Italia (1860), Perugia vivrà un lungo periodo di stagnazione demografica e economica, omologandosi al resto delle province pontificie. Purtuttavia, sotto il profilo architettonico e artistico, la città continuerà ad arricchirsi di edifici di pregio e ad avvalersi dell'opera di una serie di esecutori di alto livello professionale. Sono di questo periodo molte delle residenze patrizie che al giorno d'oggi abbelliscono Perugia (fra cui i palazzi Donini, Della Penna, Gallenga-Stuart e Conestabile della Staffa) e alcune prestigiose chiese barocche, prima fra tutte quella dedicata a San Filippo Neri.
Il 20 giugno del 1859 si consumano le cosiddette "stragi di Perugia", perpetrate dai reggimenti svizzeri inviati da Pio IX contro i patrioti cittadini che si erano ribellati al dominio dello Stato della Chiesa. Il 14 settembre 1860 le truppe piemontesi, 15.000 uomini al comando del generale Fanti, riescono a penetrare nella città[4] e a conquistarla, dopo aver costretto alla resa l'ultima guarnigione di soldati svizzeri asserragliata nella Rocca Paolina. In seguito quindi alla battaglia di Castelfidardo (18 settembre), tutti i territori di Umbria e Marche si ricongiungono al nascente Regno d'Italia, annessione che verrà quindi ufficializzata con il plebiscito del 4 novembre 1860.
Dopo l'Unità d'Italia, il nuovo Stato italiano privilegerà proprio Perugia come capoluogo di una vastissima provincia, che si estende fino alla Sabina. Solo qualche decennio dopo, negli anni venti del XX secolo, tale territorio verrà ridimensionato: Perugia resta il capoluogo della regione, ma vengono sanciti il passaggio della Sabina al Lazio, e la costituzione della nuova provincia umbra di Terni, determinando così il definitivo assetto geografico e amministrativo della regione Umbria, tuttora vigente.
Nel 1922 da Perugia parte la Marcia su Roma.
Durante la seconda guerra mondiale, nel periodo dell'occupazione tedesca e della Repubblica Sociale Italiana, le operazioni clandestine di soccorso agli ebrei perseguitati sono coordinate a Perugia da don Federico Vincenti (1885-1955), parroco della chiesa di Sant'Andrea a Porta Santa Susanna, in collegamento con padre Aldo Brunacci e la DELASEM di Assisi. Per questo impegno di solidarietà, il 16 luglio 1997, l'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme ha conferito a don Federico Vincenti l'alta onorificenza dei giusti tra le nazioni.[5]
Il 20 giugno 1944, pochi giorni dopo l'abbandono della zona da parte dei soldati tedeschi, entrano in città, da Porta San Pietro, le truppe alleate britanniche.
Il 24 settembre 1961, promossa dall'intellettuale antifascista Aldo Capitini, venne organizzata la prima Marcia per la pace Perugia-Assisi.
Gli animali-simbolo di Perugia sono il grifo ed il leone.
Lo stemma della Città è costituito da uno scudo rosso coronato turrito a cui è sovrapposto un grifone rampante argenteo e coronato d'oro.
La città di Perugia è la nona tra le 27 città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite del Risorgimento nazionale" per le azioni patriottiche che ebbero luogo nella città nel periodo per l'indipendenza dallo Stato Pontificio.
Città benemerita del Risorgimento nazionale | |
«A ricordare le eroiche gesta compiute dalla cittadinanza di Perugia nel 1859. Nel giugno del 1859 si consumarono le cosiddette "stragi di Perugia", una serie di asperrimi combattimenti fra i difensori della città, che si era ribellata al governo di Roma, e i reggimenti svizzeri, che riconquistarono successivamente le altre città ribelli dell'Umbria e delle Marche.[6]» |
« Forse farò un favore al lettore dicendogli come dovrà trascorrere una settimana a Perugia. La sua prima cura sarà di non aver fretta, di camminare dappertutto molto lentamente e senza meta e di osservare tutto quello che i suoi occhi incontreranno. » | |
(Henry James, Transatlantic Sketches, 1875)
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La Fontana Maggiore (1275-1278) è uno dei principali monumenti della città e di tutta la scultura medievale.
È costituita da due vasche marmoree poligonali concentriche sormontate da una tazza bronzea. Le due vasche poligonali concentriche sono decorate a bassorilievi finemente scolpiti da Nicola e Giovanni Pisano: in quella inferiore sono rappresentati i simboli e le scene della tradizione agraria e della cultura feudale, i mesi dell'anno con i segni zodiacali e le arti liberali, la bibbia e la storia di Roma; in quella superiore sono raffigurati nelle statue poste agli spigoli personaggi biblici e mitologici.
È il maggiore monumento etrusco rimasto, costituisce la porta della cinta muraria etrusca (IV-III secolo a.C.) orientata verso nord, guarnita di poderosi bastioni laterali realizzati in blocchi megalitici di travertino (dimensione media cm 100x60 in facciata). Il contrafforte sinistro è sormontato da elegante loggia rinascimentale e ornato alla base di fonte seicentesca, a sua volta sormontata da due tipici falli etruschi. Nell'arco a tutto sesto è incisa la scritta AUGUSTA PERUSIA.
Insieme alla Fontana Maggiore e all'Arco Etrusco è il maggiore monumento cittadino, costituito dagli esiti singolari dalle sue tribolate vicende storiche e architettoniche. Forte militare voluto contro la stessa città da papa Paolo III nel 1540 alla fine della Guerra del Sale (sfortunata rivolta della città contro un'ennesima imposizione fiscale, nel caso di specie sul sale), costruito previa demolizione e inglobazione di un intero quartiere antico, con ciò coperto da volte cinquecentesche, poi demolito nel Risorgimento e infine sistemato con soprastanti palazzi e giardino ottocenteschi. Opera di Sangallo il giovane, tra i maggiori ingegneri militari del Cinquecento. Le demolizioni post unitarie hanno distrutto i 3/4 della originaria Rocca Paolina, che si estendeva dalle attuali Piazza Italia a Largo Cacciatori delle Alpi. Oggi restano gli imponenti sotterranei con i basamenti degli edifici medievali che, insieme alla Porta Marzia (altra porta primaria della cinta etrusca, tuttora visibile lungo Via Marzia), vennero inglobati nella fortezza.
Oggi la Rocca Paolina è attraversata da un percorso di scale mobili che collegano Piazza Partigiani a Piazza Italia, in centro.
Per approfondire, vedi la voce Mura di Perugia. |
Perugia possiede due cinte murarie: le mura etrusche sorsero tra il IV ed il III secolo a.C. e furono costruite in modo piuttosto unitario; la seconda cerchia di mura, di età medievale, raggiunse lo sviluppo di circa 6 km ed inglobò i borghi creatisi in corrispondenza delle cinque antiche porte.
Per approfondire, vedi la voce Chiese di Perugia. |
Oltre ai giardini storici citati nel paragrafo precedente, in epoca moderna nei valloni digradanti dai cinque borghi storici, sono stati realizzati parchi urbani e aree verdi di pubblico godimento:
Dall'Unità d'Italia ad oggi l'evoluzione demografica nel comune appare in crescita costante. A partire dagli anni cinquanta la crisi della mezzadria che caratterizza le campagne umbre e il conseguente fenomeno dell'urbanesimo comporta un boom demografico e al censimento del 1961 viene superata la soglia dei 100.000 abitanti. Complessivamente, tra il 1951 e il 1971 la popolazione residente nel comune si accresce di oltre un terzo passando da 95 a 130 mila abitanti. Dopo il 2001 si è avuto un altro grande incremento della popolazione residente, che ha superato le 160.000 unità alla fine del 2008, supportato da consistenti fenomeni migratori.
La popolazione residente nel comune di Perugia al 31 dicembre 2006[7] è costituita al 48% da maschi ed al 52% da femmine. Le famiglie sono 66.509 (con un numero medio di 2,4 componenti) e le convivenze registrate sono 118.
Per quel che concerne la struttura per età della popolazione, l'indice di dipendenza è pari a 52,2, in linea con la media nazionale, mentre l'indice di vecchiaia, 163,5, è molto alto, e si assesta ben al di sopra della media nazionale (139,9), in quanto la popolazione di età pari o maggiore ai 65 anni costituisce il 21% del totale.
Tuttavia, Perugia mantiene un aspetto di città giovane grazie all'apporto della popolazione studentesca universitaria, che per gran parte dell'anno accresce il numero degli abitanti di circa 20.000 unità.[8] Inoltre, soprattutto grazie ad una maggiore natalità nelle famiglie composte da immigrati, la popolazione di età inferiore ai 5 anni è in forte crescita.
Abitanti censiti
La popolazione straniera residente a Perugia ammonta al 12,9%[9], percentuale nettamente superiore a quella rilevata a livello nazionale. Le nazionalità presenti sono 131 ed i Paesi di provenienza sono così classificati:
La città di Perugia è considerata uno dei crocevia italiani del traffico di stupefacenti, in particolare eroina e cocaina, secondo i dati forniti dalla relazione della Direzione Nazionale Antimafia del 2011[10]. La città di Perugia ha il più alto rapporto popolazione/decessi per overdose in Italia (cinque volte il dato nazionale), ai primi posti anche in Europa.[11][12][13][14][15][16]
L'Università degli Studi di Perugia fu una tra le prime libere università sorte in Italia, eretta a Studium Generale l'8 settembre 1308. Un'istituzione che educava alle arti della medicina e della legge esisteva comunque sin dagli inizi del Duecento, finanziata dal Comune di Perugia. Oggi conta più di 34.000 iscritti[17].
L'Università per stranieri, nata nel 1925, è la più antica università italiana prevalentemente orientata agli stranieri ed è specializzata nell'insegnamento e la diffusione della lingua e della civiltà italiane in tutte le loro forme, come l'arte e la cultura. Conta circa 8.000 studenti.
La cucina perugina, come gran parte della cucina tradizionale umbra, si basa sui prodotti agricoli e dell'allevamento locale e comprende diverse pietanza a base di cacciagione. Si tratta di una cucina semplice che tende ad esaltare il gusto delle materie prime.
Il pane caratteristico della città di Perugia (come nel resto della regione) è simile al pane toscano e marchigiano, ovvero sciapo: la tradizione sciapa viene fatta risalire alla cosiddetta guerra del sale, in ribellione alla tassa imposta da Paolo III nel 1531 per l'uso del sale. Con fette di pane intere abbrustolite, strofinate con uno spicchio d'aglio, un pizzico di sale e poi condite con olio extravergine d'oliva si prepara la tipica bruschetta.
Fra i primi degni di nota gli gnocchi di patate al sugo d'oca, le tagliatelle al ragù con rigaglie di pollo e i cappelletti in brodo.
Per quanto concerne i secondi, tipicamente perugini sono il piccione arrosto ripieno e in carrozza, la porchetta di maiale, e gli arrosti misti alla brace.
L'erba, ovvero diverse erbe campestri selvatiche lessate e ripassate in padella con olio e aglio, rappresenta il contorno più tradizionale.
I dolci tipici sono il torcolo di San Costanzo, caratteristico per i festeggiamenti del Patrono (29 gennaio), a forma di ciambella con pinoli, semi di anice, uvetta e canditi, e la ciaramicola, un torcolo con mollica rosata e crosta meringata bianca, dolce tipicamente pasquale. Biscotto tipico per il periodo della Commemorazione dei Defunti (2 novembre), sono le fave dei morti, a base di pasta di mandorle. Frappe e strufoli sono i dolci tipici del carnevale.
Per approfondire, vedi la voce Personalità legate a Perugia. |
Porta Sole, Porta Sant'Angelo, Porta S. Susanna, Porta Eburnea, Porta S. Pietro (Borgo XX Giugno), Porta Pesa, Monteluce, Filosofi, Fontivegge, Elce, Cupa, Pallotta, Piscille, Montebello, San Vetturino, Sant'Erminio, Cavalabreccia, Oliveto, Ponte Rio, Montelaguardia, Montegrillo, Ponte d'Oddi, San Marco, S. Lucia, Case Bruciate, Cortonese, Madonna Alta, Settevalli, Ferro di Cavallo, Olmo, Ponte della Pietra, Prepo.
Il comune di Perugia era suddiviso in 13 circoscrizioni, comprendenti più quartieri e frazioni:
In base alla legge finanziaria del 2008, il numero delle circoscrizioni doveva essere ridotto (una Circoscrizione ogni 30 mila abitanti). La Giunta comunale, valutando la popolazione di Perugia 161.944 abitanti (al 1º gennaio 2007, Istat), propose 5 Circoscrizioni. L'opposizione presentò ricorso in quanto, secondo la loro interpretazione della legge, il numero degli abitanti doveva essere riferito all'ultimo censimento (21 ottobre 2001) che, con meno di 150 mila abitanti, avrebbe "concesso" solo 4 Circoscrizioni.[20] Il 10 febbraio 2009 l'on. Pietro Laffranco presentò al Ministero competente un'interrogazione a risposta scritta sulla vicenda. In particolare si riferiva ai parametri di applicazione (numero dei residenti) unico elemento necessario per procedere alla riforma delle Circoscrizioni. Il Ministero dell'Interno fornì, il 30 marzo, una risposta scritta, secondo la quale Il parametro per il calcolo della popolazione residente, in base al quale stabilire il numero massimo delle Circoscrizioni da istituire, è quello desumibile dai risultati dell'ultimo censimento ufficiale, ossia del 21 ottobre 2001; tale risposta fu ritenuta dai rappresentanti del centrodestra, inequivocabile. Il Ministero comunicò al Prefetto di Perugia la situazione, con invito ad informare il Sindaco ed il Consiglio Comunale dell'orientamento, segnalando, inoltre che appariva complicato, visti i tempi, procedere ad una tempestiva convocazione dei comizi elettorali per procedere nel giugno 2009 anche alle elezioni circoscrizionali.[21] Per questo motivo, alle elezioni amministrative del 2009, non si votò per il rinnovo delle Circoscrizioni che, di fatto, vennero considerate "decadute" nelle loro attività e competenze.
Bagnaia, Bosco, Casaglia, Capanne, Casa del Diavolo, Castel del Piano, Cenerente, Civitella Benazzone, Civitella d'Arna, Collestrada, Colle Umberto I, Cordigliano, Colombella, Farneto, Fontignano, Fratticiola Selvatica, La Bruna, Lacugnano, Lidarno, Migiana di Monte Tezio, Monte Bagnolo, Monte Petriolo, Mugnano, Parlesca, Pianello, Piccione, Pila, Pilonico Materno, Poggio delle Corti, Ponte Felcino, Ponte Pattoli, Ponte San Giovanni, Ponte Valleceppi, Pretola, Ramazzano-Le Pulci, Rancolfo, Ripa, Resina, San Fortunato della Collina, San Giovanni del Pantano, Santa Maria Rossa, San Martino dei Colli, San Martino in Campo, San Martino in Colle, San Sisto, Sant'Andrea d'Agliano, Sant'Andrea delle Fratte, Sant'Egidio, Sant'Enea, Sant'Orfeto, Solfagnano, Villa Pitignano.
Colle della Trinità, Boneggio, Pieve di Campo, Monte Vile, Monte Pulito, Monte Malbe, Monte Morcino.
Le imprese registrate nel comune di Perugia al 31 dicembre 2006[22] appartengono prevalentemente al macrosettore d'attività dei Servizi (63%). Il comparto Industria (27,1%) è incentrato soprattutto nei settori del tessile abbigliamento e alimentare dolciario. Le imprese che si riconducono all'Agricoltura sono il 9,9% del totale. Il Prodotto Interno Lordo, indicatore della ricchezza prodotta in un anno, è pari a 25.500 € pro capite (2004), e con questo dato la città si piazza al di sopra per il 25% della media nazionale[23].
L'attività industriale, che ha avuto il suo picco negli anni settanta (42% della forza lavoro), vede ora rimaste solo alcune realtà importanti, come le industrie dolciarie Nestlè-Perugina e Piselli, l'industria tessile Luisa Spagnoli e comparto del Cachemire, l'industria meccanica e grafica, e da un buon numero di imprese medio-piccole dislocate nelle numerose zone industriali di periferia (via Settevalli e S. Andrea delle Fratte) e delle frazioni (San Sisto, Santa Sabina, Ponte San Giovanni e Ponte Felcino, etc.).
Nell'ultimo ventennio forte sviluppo ha avuto il commercio di grande distribuzione che, frammisto alle zone industriali, ha concorso potentemente allo strutturarsi della odierna "città diffusa", con grave sofferenza per il centro storico.
Dopo aver sperimentato il tram elettrico, attivo tra il 1901 e il 1940,[24] quando venne dismesso per l'arrivo degli autobus e (1943) di filobus, questi ultimi in servizio fino al 1975, negli anni ottanta la città si dota di percorsi meccanizzati per facilitare l'accesso al centro storico, costituiti da sistemi di scale mobili, prima all'interno della Rocca Paolina (1983), poi alla Cupa-Pellini (1989) e infine al Piazzale Europa (1993). A questi si aggiunge un ascensore pubblico (al Pincetto) attivo dal 1971.[25] Parallelamente a questi interventi, l'accesso automobilistico al centro storico veniva regolamentato con l'istituzione di una zona a traffico limitato, la prima nel 1971 interessante il solo Corso Vannucci, poi ampliata nel 1986 all'acropoli etrusco-romana, e infine nel 2001 a tutto il centro storico. Nel 2008 è stato aperto il Minimetrò, una linea di trasporto pubblico locale automatizzata su rotaia, che si sviluppa in un percorso di 3,022 km.
Umbria Mobilità è l'azienda che opera con autobus il servizio pubblico a Perugia, collegando vari punti del territorio comunale ed extra-comunale.
I trasporti interregionali sono invece gestiti dalla S.U.L.G.A. (Società Umbro Laziale Gestione Autolinee).
Per approfondire, vedi la voce Minimetrò. |
Il 29 gennaio 2008, festa del patrono san Costanzo, è stato inaugurato il Minimetrò, un sistema di trasporto automatizzato su sede propria (in gran parte binari sopraelevati, ma con tratti anche sotterranei in prossimità del centro storico) che collega la zona di Pian di Massiano con l'acropoli, attraversando la porzione sud-occidentale dell'area urbana.
Il tracciato segue un percorso di circa 4 km, si sviluppa su due terminal e cinque stazioni intermedie ed attraversa due gallerie. Dal terminal di città, denominato "Pincetto", si accede al centro storico mediante tre scale mobili sotterranee.
La rete dovrebbe essere successivamente ampliata, collegando il Pincetto al quartiere di Monteluce e alla Stazione FCU di Sant'Anna (grazie ad un tratto interamente sotterraneo).[26]
Il centro storico di Perugia è servito da 4 sistemi di scale mobili e da 2 ascensori pubblici, gestiti anch'essi da Umbria Mobilità.
Il trasporto ferroviario nel comune di Perugia è caratterizzato dalla presenza della rete delle Ferrovie dello Stato e da quella della Ferrovia Centrale Umbra. È posta all'incrocio tra la linea RFI Foligno-Terontola e la linea FCU Terni-Sansepolcro.
Le stazioni F.S. sono:
La Ferrovia Centrale Umbra si snoda lungo il percorso del Tevere e collega Sansepolcro a Terni passando per Città di Castello, Umbertide, Marsciano, Todi e Sangemini. Dispone di diverse stazioni e fermate nel territorio comunale di Perugia, sia nella periferia della città che nelle frazioni. Gestita per lungo tempo dalla Ferrovia Centrale Umbra s.r.l., dal 1º dicembre 2010 è passata in gestione ad Umbria Mobilità.
Le principali stazioni di Perugia servite dalla Ferrovia Centrale Umbra sono:
Sono presenti anche altre stazioni ferroviarie all'interno del comune di Perugia a servizio delle omonime frazioni e quartieri: Solfagnano-Parlesca, San Bartolomeo-Resina, Ponte Pattoli-Civitella Benazzone, Ramazzano-Passo dell'Acqua, Villa Pitignano, Ponte Felcino, Pretola, Balanzano, San Martino in Campo-Torgiano.
Perugia è servita dall'Aeroporto di Perugia, situato a 12 km ad est dalla città, in località Sant'Egidio.
L'aeroporto è servito da diverse compagnie, tra cui Belle Air e il vettore low-cost Ryanair.
Nel 2011, nell'ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell'unità d'Italia, per i quali l'aeroporto di Perugia è stato designato tra le strutture di missione, è stato completamente riammodernato con un nuovo terminal su progetto dell'architetto Gae Aulenti.[27].
Perugia è gemellata con:
In forte espansione, il baseball perugino conta di 5 squadre principali: la Fortebraccio Baseball Perugia, la Libertas Baseball Perugia, il Perugia Baseball Club, il CUS Unistra Perugia (la squadra dell'Università degli Stranieri di Perugia) e la Amatori Libertas Perugia.
Il Perugia Basket è nato nel 2005 e milita in serie A Dilettanti.
L'AC Perugia è stata fondata nel 1905 e rifondata prima nel 2005 e poi nel 2010 dopo due fallimenti dovuti a problemi di tipo economico-finanziario. Nella stagione 2011-12 milita in Lega Pro Seconda Divisione.
Ha disputato 13 campionati in serie A con buoni piazzamenti, fino a raggiungere, guidata dal presidentissimo Franco D'Attoma, il secondo posto in campionato nella stagione 1978-79 alle spalle del Milan, con 41 punti ottenuti da 11 vittorie, 19 pareggi e 0 sconfitte. Da questa imbattibilità, e per la seconda posizione in campionato, la squadra di quella stagione è conosciuta come Perugia dei miracoli. Ha partecipato per due volte alla coppa UEFA nelle stagioni 1979-80 e 2003-04, quest'ultima grazie alla vittoria della coppa Intertoto, primo trofeo importante vinto dalla società.
Vi è inoltre un'altra squadra cittadina che milita in Serie D, la A.S.D. Pontevecchio, nata nel 1945.
Perugia può vantare due squadre (una maschile e una femminile) ad altissimi livelli, che hanno raggiunto nella stagione 2004-05 le finali scudetto. Finali finite con la vittoria del loro secondo scudetto per le ragazze della Sirio Perugia (che l'anno seguente hanno conquistato la Champions League), mentre per il Perugia Volley, alla sua prima partecipazione alla finale, c'è stata una sconfitta con Treviso.
A Perugia c'è la presenza di due squadre maschili, il Cus Rugby Perugia e l'Amatori Rugby Perugia, e una femminile Rugby Perugia Ragazze.
Le Arti Marziali a Perugia sono presenti dagli anni sessanta con il Kung Fu, a cui ha fatto seguito il Judo, in un secondo momento sono approdate il: Karate Contact (chiamato successivamente Kick Boxing), Karate, Tai Chi, Ju Jitsu, Kendo, Aikido e, in questi ultimi anni il Krav Maga.
Tra i più importanti impianti sportivi della città di Perugia, si possono annoverare:
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