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Post-hardcore | |
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Origini stilistiche | Hardcore punk Post-punk Art rock |
Origini culturali | Stati Uniti tardi anni ottanta. |
Strumenti tipici | Voce, chitarra elettrica, basso elettrico, batteria, tastiera (talvolta). |
Popolarità | Discreta soprattutto negli Stati Uniti e in Inghilterra. |
Generi derivati | |
Screamo - Emo violence - Mathcore | |
Generi correlati | |
Emotional hardcore - Emotional metalcore - Noise rock | |
Categorie correlate | |
Gruppi musicali post-hardcore · Musicisti post-hardcore · Album post-hardcore · EP post-hardcore · Singoli post-hardcore · Video e DVD post-hardcore |
Il post-hardcore (noto anche come post-hardcore punk o post-core) è un genere musicale derivato dall'hardcore punk statunitense, che fonde quest'ultimo con il post-punk[1] e quindi con uno sperimentalismo estraneo all'hardcore.
Il genere prese forma tra la metà e la fine degli anni ottanta, in particolare grazie a band legate alla SST Records[2] e alla Dischord Records di Washington, dove operavano i Fugazi[1] di Ian MacKaye. Inoltre nello stesso periodo esisteva un certo numero di gruppi, tra cui Big Black e Jawbox, che erano fortemente influenzati dal noise rock[1] e fondevano quest'ultimo con l'hardcore punk.
Indice |
Il post-hardcore si sviluppò a partire dall'hardcore punk, caratterizzato da tempi molto rapidi e potenti linee di basso. Attorno alla metà degli anni ottanta, parecchie band hardcore negli Stati Uniti iniziarono a sperimentare in questo genere oltre alla sua forma standard. Generalmente i primi gruppi di questo nuovo stile erano sotto contratto con la SST Records[2]; tra questi si distinsero Minutemen, Hüsker Dü, Meat Puppets, Dinosaur Jr. e Gone, influenzati dalla fase artistica più sperimentale dei Black Flag e di Greg Ginn. Molte di queste formazioni si ispiravano in ugual modo anche al noise rock degli anni ottanta capitanato dai Sonic Youth. Anche i Big Black di Steve Albini e i successivi progetti di Albini Rapeman e Shellac sono considerati post-hardcore[3]. Il critico Steven Blush ha descritto i Big Black come:
« Una angosciata risposta al post-punk inglese dei Gang of Four » | |
(Steven Blush[4])
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Anche i Naked Raygun utilizzarono testi obliqui e aspre melodie post-punk[5]. Le pubblicazione successive della Dischord resero lo stile più ampio, in particolare grazie all'attività dei Fugazi[1][3], ma anche di Embrace, Rites of Spring, Nation of Ulysses, Jawbox, Shudder to Think e Lungfish.
Negli anni novanta si verificò una nuova diffusione del post-hardcore all'interno della scena youth crew, grazie a Fugazi, Unsane, Quicksand, Helmet, Glassjaw e On the Might of Princes[1][3]. Inoltre alcuni gruppi art punk come Drive Like Jehu, Unwound, Les Savy Fav, Refused, Hot Water Music, Cap'n Jazz e At the Drive-In, furono importanti per il post-hardcore di quegli anni[3].
Alla fine degli anni novanta una nuova ondata di band post-hardcore rese popolare il genere. Tra queste si distinsero Thursday[6], Thrice[7], Finch[8] e Poison the Well[9], questi ultimi devoti anche al metalcore. Intorno al 2003, vari gruppi post-hardcore si erano guadagnati le attenzioni delle major, in particolare della Island Records, che mise sotto contratto Thrice e Thursday, della Atlantic Records, con cui firmarono i Poison the Well, e della Geffen Records che rilevò i Finch dalla Drive-Thru Records. Nello stesso periodo il genere iniziò ad ottenere ottime vendite, con The Artist in the Ambulance dei Thrice e War All the Time dei Thursday che si piazzarono rispettivamente alla posizione numero 16[10] e numero 7[11] della Billboard 200.
Nello stesso periodo si formarono molti nuovi complessi post-hardcore che incorporavano elementi pop punk e alternative rock. In particolare ottennero successo The Used[12], Hawthorne Heights[13], Senses Fail[14], From First to Last[15], Emery[16] oltre ai canadesi Silverstein[17] e Alexisonfire[18]. Questa nuova ondata di gruppi post-hardcore ottenne grande visibilità mainstream grazie ad MTV e Warped Tour. I The Used hanno pubblicato alcune hit minori prima di ottenere due dischi d'oro per gli album The Used e In Love and Death[19], così come il debutto degli Hawthorne Heights The Silence in Black and White[19].
Con l'inizio del nuovo millennio, è cresciuta e divenuta sempre più popolare la tendenza musicale di alcune band post-hardcore di inserire all'interno della propria musica elementi elettronici.[20] Questo particolare stile musicale ibrido nato tra l'incontro di questi due generi è stato definito "electronicore", "electrocore" o "synthcore"[21] I See Stars e Jamie's Elsewhere sono alcune delle band più giovani ma di maggior spicco di questa corrente.[20][22] Gli Attack Attack! sono senza dubbio i maggiori esponenti nonché le pietre miliari della scena post-hardcore elettronica: grazie al loro debutto Someday Came Suddenly, la band portò alla nascita di questo nuovo stile musicale, che unisce post-hardcore, dance, elettronica e screamo.[23] Anche gli Sky Eats Airplane sono una delle band di maggiore successo di questo sottogenere.[24]
Gli inglesi Enter Shikari sono invece divenuti noti per aver creato uno stile musicale particolare, in cui la componente elettronica della loro musica è largamente rappresentata da sonorità trance e house, portando alla nascita di un'altra corrente (negli ultimi anni in continua crescita) chiamata "trancecore".[25] Con il loro debutto, Take to the Skies, hanno svettato fino alla quarta posizione tra le classifiche britanniche, a differenza del successivo Common Dreads, che non ha ricevuto le stesse attenzioni del precedente.[26]
Queste band, e molte altre, si caratterizzano per aver introdotto sintetizzatori e tastiere all'interno della strumentazione tipica di questo genere. La particolarità di questa musica sta nel dover unire due generi musicali in forte contrasto tra loro, con strutture musicali spesso atipiche, in cui ritmi tipici della musica da ballo sono affiancati ai breakdown[21], le chitarre e i sintetizzatori si uniscono tra loro creando trame sonore, giocando sull'impiego di chitarre aggressive e sotto-accordate, quasi vicine al metalcore.[27]
Fra tutti i sottogeneri del punk, il post-hardcore è forse lo stile più musicalmente eclettico, complesso ed elaborato dal punto di vista compositivo. Negli ultimi anni vi sono state sempre più band che hanno seguito le tracce degli At the Drive-In,[28][29], noti per la loro miscela di progressive e hardcore, che hanno lavorato in particolar modo nel proporre sonorità innovative e sperimentali.[30][31] Band che uniscono il post-hardcore al progressive rock presentano una musica altamente tecnica ed elaborata, con una forte componente melodica, affiancata a elementi tipici del genere come voci in scream, breakdown, ritmiche veloci e aggressive. Esempi di "progressive post-hardcore" sono band come Of Machines, PMtoday,[32][33] Exit Ten,[34] First Signs of Frost,[35] Dance Gavin Dance, e Devil Sold His Soul.[36] Il termine "mathcore" è un sinonimo di questo sottogenere.
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