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RAI - Radiotelevisione Italiana
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RAI Radiotelevisione Italiana | |
---|---|
Nazione | Italia |
Tipologia | Società per azioni |
Fondazione | 1945 a Roma |
Fondata da | |
Sede principale | Roma |
Filiali | Rai Cinema, Rai Fiction, Rai Corporation, Rai Way, Sipra, Rai Trade, RaiSat, Rai Net, Rai Click |
Fatturato | 2,95 mld € (2008) |
Utile netto | 37,01 mln (2008) |
Dipendenti | 11698 (2008) |
Slogan | Rai, di tutti ancora di più. Buona la Rai, buona la tv. Buona la tv, buono anche tu. |
Sito web | www.rai.it |
Portale Aziende |
La RAI - Radiotelevisione Italiana, comunemente abbreviata in RAI o Rai, è la società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo italiano. È una delle più grandi aziende di comunicazione d'Europa, il quinto gruppo televisivo del continente: opera, oltre che nel settore televisivo e radiofonico, anche in quello editoriale e cinematografico. È una società per azioni sotto partecipazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze che possiede il 99,56%. Il restante 0,44% è proprietà della SIAE.
Come radio e televisione di Stato la RAI ha degli obblighi di legge consistenti nel produrre trasmissioni di servizio e di pubblica utilità in una percentuale oraria prefissata. La RAI riscuote, tramite lo Sportello Abbonamenti TV, il "canone televisivo", un'imposta sul possesso di qualsiasi apparecchio atto, o adattabile, alla ricezione di programmi televisivi.
Delle televisioni pubbliche europee, è quella con lo share maggiore (43%), mentre il concorrente principale, Mediaset raggiunge mediamente il 40% di ascolto; la piattaforma satellitare SKY ottiene circa il 7%, il resto dell'offerta digitale terrestre oltre il 6% ed il resto dell'offerta TV (compresi anche il gruppo Telecom Italia Media e le televisioni locali) ottiene circa il 4%.[1]
In seguito al referendum popolare del 1995 venne abrogata la legge che riservava esclusivamente alla mano pubblica il possesso delle azioni RAI, tuttavia non si è mai proceduto alla privatizzazione che si intendeva avviare.
Storia
La nascita dell'azienda è legata ad un provvedimento normativo, il Regio Decreto n. 1067/1923, che affidava allo Stato l'esclusiva sulle trasmissioni radiofoniche da esercitare tramite società concessionarie. È così che il 27 agosto 1924 nasce a Torino l'azienda che oggi conosciamo come RAI - Radiotelevisione Italiana, con la denominazione di Unione Radiofonica Italiana (URI), sotto forma di Società anonima creata dal primo Ministro delle Comunicazioni d'Italia Costanzo Ciano, e che è una fusione tra la società Radiofono di Guglielmo Marconi e la SIRAC.
Quattro anni dopo, il 15 gennaio 1928, l'URI viene trasformata in Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche (EIAR). Il 26 ottobre 1944 l'EIAR assume la denominazione Radio Audizioni Italiane (RAI) sempre alle dipendenze del Ministero delle Comunicazioni, che divenne presto Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni. Il 10 aprile 1954, in seguito all'avvio delle trasmissioni televisive regolari (avvenuto il 3 gennaio 1954), la Radio Audizioni Italiane si trasforma definitivamente in RAI - Radiotelevisione Italiana.
Cronologia
- 1924: nasce a Torino l'Unione Radiofonica Italiana (URI).
- 1928: l'Unione Radiofonica Italiana viene trasformata in Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche (EIAR).
- 1931: inaugurato il centro di produzione radiofonica di via Asiago 10 a Roma. Il palazzo in cui si è fatta la storia della radio italiana viene tutt'oggi utilizzato per la messa in onda dei programmi di Radio RAI.
- 1944: l'Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche diventa la Radio Audizioni Italiane.
- 1954: il 3 gennaio, iniziano questo giorno le trasmissioni del "Programma Nazionale", oggi Rai Uno (chiamato anche Rete Uno), parte anche il Tg1 sempre lo stesso giorno
- 1954: il 3 gennaio, con l'annuncio della prima annunciatrice italiana Fulvia Colombo, inizia il regolare servizio di televisione. I principali trasmettitori sono a Roma, Milano, Napoli e Torino. Alla sera prende il via "La Domenica Sportiva", il programma più longevo della televisione italiana ancora oggi in onda. Tra le famose trasmissioni della RAI passate alla storia si ricorda anche "90° minuto", "Lascia o raddoppia?" con Mike Bongiorno, Il Musichiere con Mario Riva, fino al più recente "Studio Uno" (da cui deriverà poi anche la Biblioteca di Studio Uno).
- 1954: il 10 aprile la Radio Audizioni Italiane cambia denominazione in RAI - Radiotelevisione Italiana.
- 1957: Va in onda il primo numero di Carosello ed è inaugurato lo storico centro TV di via Teulada 66 a Roma.
- 1960: Debutta "Tutto il calcio minuto per minuto", programma storico di Radio RAI popolarissimo ancora oggi nonostante la diretta televisiva delle partite sulle Pay TV.
- 1961: Aba Cercato inaugura il 4 novembre la seconda rete televisiva.
- 1968: Entra in funzione il centro di produzione TV di Torino.
- 1975: Il 14 aprile viene approvata la Legge n. 104 che riforma il servizio pubblico radiotelevisivo.
- 1977: dopo una lunga battaglia tecnico-politica, e dopo la sperimentazione avuta durante i Giochi della XXI Olimpiadi, il 1 febbraio iniziano ufficialmente le trasmissioni a colori, prima annunciatrice Rosanna Vaudetti, un mese dopo che Carosello chiuse i battenti.
- 1979: Fabiana Udenio inaugura il 15 dicembre la terza rete televisiva, progettata e realizzata per la diffusione di programmi su base regionale.
- 1990: È inaugurato a Roma il Centro tecnico di produzione Radio TV di Saxa Rubra inizialmente destinato come centro servizi TV per i Mondiali di calcio di Italia '90. Attualmente da Saxa Rubra vanno in onda i telegiornali della RAI. Iniziano inoltre le trasmissioni satellitari analogiche di Rai Uno e Rai Due sul satellite Eutelsat 1 F5 a 10 gradi est.
- 1996: La RAI inaugura le trasmissioni via satellite in digitale sul satellite Hotbird.
- 1997: nasce Rai Sat la divisione che si occupa dei canali satellitari RAI
- 2000: il logo RAI cambia,come anche quello di Rai Uno e delle altre due reti ,le tre figure geometriche(una sfera,un cubo e un tetraedro)usate nei bumper, vengono sostituite dalla odierna falena stilizzata.
- 2004: In occasione dei 50 anni della RAI prendono il via ufficialmente le trasmissioni in digitale terrestre. Viene inoltre effettuato un restyling grafico; novità anche per le "signorine buonasera", che vengono sostituite con delle nuove ragazze. Nella stessa giornata va in onda una grande festa TV condotta da Pippo Baudo per festeggiare il cinquantenario.
- 2005: Il 27 settembre la RAI crea il proprio canale YouTube ufficiale[2], con il quale pubblica video tratti dal sito ufficiale www.rai.tv dove sono presenti programmi RAI.
- 2008: I campionati europei di calcio (che si sono tenuti in Austria e Svizzera) e le Olimpiadi di Pechino sono stati trasmessi, in alcune aree, in alta definizione, mentre in tutta Italia si potevano vedere in formato 16:9 sul digitale terrestre. Entrambe le manifestazioni sportive sono state trasmesse sul nuovo canale gratuito digitale terrestre Rai Sport Più, che è stato inaugurato il 10 maggio 2008 in occasione della partenza del 91° Giro d'Italia.
- 2008: Il 14 luglio 2008 iniziano le trasmissioni di Rai 4, canale televisivo dedicato ai giovani in onda solo sul digitale terrestre. Il logo del canale è di colore viola, con la stessa farfalla delle altre tre reti ma con il numero scritto in cifre, non in lettere; il logo differisce dalle altre tre reti anche perché è a sfondo nero.
- 2009: Il 2 febbraio, sul digitale terrestre, viene lanciato un nuovo canale tematico gratuito: Rai Storia. Il logo è molto simile a quello di Rai 4: di forma quadrata e con colori nero e verde alternati nella grafica.
- 31 luglio 2009: I canali Rai Sat lasciano Sky ed approdono sul DVB-T e Tivù Sat. Chiude RaiSat Smash Girls e RaiSat Gambero rosso passa sotto la gestione diretta di Sky.
- 15 dicembre 2009: Rai Tre compie 30 anni. In occasione della ricorrenza il Tg3 ha pubblicato sul proprio sito circa 800.000 video tratti dalle varie edizioni andate in onda a partire dal 1979.
Ordinamento
La RAI è governata da nove membri del Consiglio d'Amministrazione: sette consiglieri vengono eletti dalla Commissione parlamentare di vigilanza, due consiglieri vengono indicati dal Ministero dell'Economia e delle Finanze che è il maggiore azionista della RAI. I membri del Consiglio d'Amministrazione hanno un termine di mandato di tre anni anche se possono essere nominati di nuovo.
Tra i consiglieri di sua nomina, il Ministero dell'Economia e delle Finanze indica il Presidente del Consiglio d'Amministrazione. Per insediarsi il Presidente deve ottenere un voto di gradimento da almeno due terzi dei membri della Commissione parlamentare di vigilanza.
Il Consiglio d'Amministrazione vota il Direttore Generale, che ha sempre un mandato di tre anni rinnovabile, ed è anch'esso di nomina del Ministro dell'Economia. Il CdA nomina, altresì, i direttori delle reti e delle testate giornalistiche.
A parere di taluni osservatori, commentatori e giornalisti, nonché di forze politiche minoritarie, in primo luogo Radicali Italiani, col supporto dei dati rilevati dal Centro di Ascolto dell'informazione radiotelevisiva, accusano da anni la RAI di soggiacere al controllo politico (parlamento e governo), secondo loro, strutturalmente non sarebbe in grado di assicurare un'informazione indipendente, non condizionata dagli interessi di parlamentari e ministri. L'accusa alla RAI è di mancare di pluralismo e di operare censura verso professionisti di indubbio valore e competenza ma sgraditi agli uomini politici di riferimento, in sostanza l'azienda viene tacciata di lottizzazione, ovvero avere nei posti chiave, dove si prendono le decisioni, persone scelte dai partiti politici. I dossier e le denunce relativi al caso sono disponibili nel sito Radicali Italiani.
In molti altri paesi europei sono in atto leggi che svincolano almeno parzialmente le televisioni pubbliche dal controllo dei politici. La proposta principale che viene avanzata per risolvere questo problema è quella di lasciare la Rai totalmente in mano a professionisti del settore e di effettuare le nomine attraverso concorsi pubblici, mezzo che anche la Costituzione vede come garanzia di indipendenza nel caso ad esempio della magistratura.
Presidenti
Direttori generali
nome | dal | al |
---|---|---|
Salvino Sernesi | ottobre 1947 | 1953 |
Giovan Battista Vicentini | 1954 | 1955 |
Rodolfo Arata | 1956 | 1960 |
Ettore Bernabei | 5 gennaio 1961 | 18 settembre 1974 |
Michele Principe | 23 maggio 1975 | 25 gennaio 1977 |
Giuseppe Glisenti | 26 gennaio 1977 | 17 giugno 1977 |
Pierantonino Bertè | 12 luglio 1977 | 18 giugno 1980 |
Villy De Luca | 19 giugno 1980 | 21 luglio 1982 |
Biagio Agnes | 29 luglio 1982 | 1º febbraio 1990 |
Gianni Pasquarelli | 5 febbraio 1990 | 23 luglio 1993 |
Gianni Locatelli | 23 luglio 1993 | 3 agosto 1994 |
Gianni Billia | 3 agosto 1994 | 31 dicembre 1994 |
Raffaele Minicucci | 16 gennaio 1995 | 28 febbraio 1996 |
Aldo Materia | 6 marzo 1996 | 15 luglio 1996 |
Franco Iseppi | 15 luglio 1996 | 8 febbraio 1998 |
Pier Luigi Celli | 9 febbraio 1998 | 9 febbraio 2001 |
Claudio Cappon | 9 febbraio 2001 | 19 marzo 2002 |
Agostino Saccà | 19 marzo 2002 | 27 marzo 2003 |
Flavio Cattaneo | 27 marzo 2003 | 5 agosto 2005 |
Alfredo Meocci | 5 agosto 2005 | 20 giugno 2006 |
Claudio Cappon | 22 giugno 2006 | 2 aprile 2009 |
Mauro Masi | dal 2 aprile 2009 |
Membri del CdA
Nominati dalla Commissione parlamentare di vigilanza
- Giovanna Bianchi Clerici (Lega Nord)
- Rodolfo De Laurentiis (UdC)
- Alessio Gorla (PdL)
- Nino Rizzo Nervo (PD)
- Guglielmo Rositani (PdL)
- Giorgio Van Straten (PD)
- Antonio Verro (PdL)
Nominati dal Ministero dell'Economia e delle Finanze
- Angelo Maria Petroni
- Paolo Garimberti (Presidente)
Direttori di Rete e Testate Giornalistiche
- Rai Uno: Mauro Mazza
- Rai Due: Massimo Liofredi
- Rai Tre: Antonio Di Bella
- Rai 4: Carlo Freccero
- TG1: Augusto Minzolini
- TG2: Mario Orfeo
- TG3: Bianca Berlinguer
- TGR: Alberto Maccari
- Rai International: Daniele Renzoni
- Rai News 24: Corradino Mineo
- Rai Parlamento: Giuliana Del Bufalo
- Rai Educational: Giovanni Minoli
- Rai Sport: Eugenio De Paoli
- Rai Storia: Giovanni Minoli
- Rai Scuola: Giovanni Minoli
- Rai Fiction: Fabrizio Del Noce
- Rai Radio 1: Antonio Preziosi
- Rai Radio 2: Flavio Mucciante
- Rai Radio 3: Marino Sinibaldi
- Isoradio: Aldo Papa
- GRR, GR1: Antonio Preziosi
- GRR, GR2: Antonio Preziosi, Flavio Mucciante (condirettore)
- GRR, GR3: Antonio Preziosi, Riccardo Berti (condirettore)
- GR Parlamento: Riccardo Berti
Offerta
I principali canali televisivi che la RAI trasmette in analogico terrestre, digitale terrestre e sul satellite (con alcune trasmissioni codificate e disponibili solo mediante piattaforma Tivù Sat) e via streaming sul web sono:
Oltre a questi esistono altri canali che vengono trasmessi in chiaro sul satellite e in digitale terrestre e via streaming sul web: uno di informazioni all-news (Rai News 24), uno sportivo (Rai Sport Più) e uno dedicato ai bambini (Rai Gulp), e uno di educazione (Rai Storia). Su satellite e in streaming via web invece esistono canali che si occupano di educazione (Rai Scuola), un canale che si occupa di formazione (Rai Nettuno Sat), un canale dedicato al Mediterraneo (Rai Med), uno per gli italiani all'estero (Rai Italia) e uno di promozione turistica (Yes Italia).
Esistono anche 4 canali televisivi satellitari disponibili esclusivamente per Tivù Sat, prodotti da Rai Sat, e disponibili anche in digitale terrestre limitatamente alle aree interessate dallo switch off):
Molti contenuti RAI sono poi offerti tramite il video on demand agli utenti dell'IPTV Alice Home TV.
La RAI realizza inoltre tre canali radiofonici principali che vengono trasmessi in analogico, sul satellite e via streaming sul web:
- Rai Radio Uno (Radio 1)
- Rai Radio Due (Radio 2)
- Rai Radio Tre (Radio 3)
Oltre a questi esistono canali di servizio trasmessi su analogico terrestre, DAB e satellite: GR Parlamento dedicato alle sedute parlamentari e Isoradio dedicato ai viaggi in autostrada. FD Leggera/FiloMusic (musica leggera) e FD Auditorium (musica classica) sono i canali della filodiffusione e vengono trasmessi anche via cavo telefonico.
Le testate giornalistiche principali sono:
La TGR, Testata Giornalistica Regionale, si occupa appunto dell'informazione regionale su Rai Tre, con tre telegiornali al giorno, un settimanale al sabato e speciali tutele per le zone bilingue in Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Sardegna e Valle d'Aosta e sulle radio RAI con giornali radio locali.Rai Sport segue gli eventi sportivi con notiziari sui tre canali televisivi, i tre canali radiofonici e un canale dedicato: Rai Sport Più, ex Rai Sport Satellite.
Rai Educational è una struttura che si occupa di programmi educativi sulle tre reti televisive e dispone anche di due canali televisivi dedicati, Rai Scuola e Rai Storia.Rai Italia (ex Rai International) è una struttura che produce e trasmette programmi televisivi e radiofonici per gli italiani nel mondo attraverso tre canali televisivi satellitari e un canale radiofonico chiamato Satelradio. Gestisce inoltre Italica, un portale web dedicato alla promozione della lingua italiana.
Altre testate giornalistiche sono il Televideo, trasmesso in teletext sulle tre reti televisive, Rai Net News, notizie per il portale web prodotte da Rai Net, e Rai Click, che propone sui suoi 7 canali i migliori programmi TV della Rai in visione on demand sia attraverso il suo portale web, sia attraverso la piattaforma TV di FASTWEB.
Rai Teche conserva il preziosissimo archivio audiovisivo italiano. Nel campo dell'editoria, la Rai è presente con Rai Eri e concede i suoi diritti all'estero tramite Rai Trade.
Oltre al mondo televisivo, la Rai si è specializzata negli ultimi anni anche nelle produzioni cinematografiche (Rai Fiction e Rai Cinema, con la quale è spesso presente in prestigiosi concorsi cinematografici internazionali con altrettanto prestigiose coproduzioni) e in produzioni tematiche quali Rai Vaticano (in collaborazione con il CTV Centro Televisivo Vaticano, con il quale concede in esclusiva alle televisioni di tutto il mondo le immagini degli importanti avvenimenti della Santa Sede) e Rai Quirinale, la piattaforma mediante la quale RAI trasmette il messaggio di fine anno a reti unificate del Presidente della Repubblica Italiana e pochi altri eventi che si svolgono nella medesima residenza presidenziale.
Inoltre, la Rai è molto attiva anche su internet: dal sito ufficiale Rai.tv è possibile vedere gratuitamente i canali Rai in diretta, inoltre vi sono riproposizioni dei più famosi programmi già andati in onda. Per grandi eventi sportivi (come i Mondiali di Nuoto a Roma e quelli di Atletica a Berlino) dal sito raisport.rai.it è possibile seguire le dirette in Alta Definizione (in base alla capacità del proprio servizio internet).
Rai Way è la società in cui la RAI ha trasferito la sua rete di trasmissione, mentre Rai Corporation è la struttura RAI per gli Stati Uniti.
Il 10 maggio 2008 la televisione di Stato ha annunciato l'entrata, con la piattaforma Rai Digit, nel mondo del digitale terrestre già ampiamente dominato dalla concorrente Mediaset. Il bouquet sarà composto da 8 canali, 2 dei quali già esistenti (Rai News 24 e Rai Gulp), che saranno visibili sia attraverso la tecnologia DVB-T che quella DVB-S.Il giorno del lancio, in concomitanza col via del 91° Giro d'Italia, è partito il primo di questi, Rai Sport Più, che non ha solo sostituito Rai Sport Satellite, ma ha anche migliorato la qualità degli eventi proposti: tra questi, la copertura aggiuntiva delle Olimpiadi di Pechino e i diritti 2008-2010 per la NFL. A luglio 2008 nasce Rai 4, semi-generalista destinato ai giovani.Nel piano industriale 2008-2010 entreranno i restanti canali, il primo dei quali è Rai Storia, che ha sostituito Rai Edu2.
Sedi e centri di produzione
La sede legale e direzionale è a Roma in viale Mazzini 14, mentre la direzione generale è divisa tra viale Mazzini e il Grattacielo RAI di via Cernaia a Torino, città che ospita anche il Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica di corso Giambone e l'auditorium di Piazza Rossaro dove si esibisce l'Orchestra Sinfonica Nazionale.
I Centri di Produzione si trovano a (in ordine di numero di programmi trasmessi in àmbito nazionale):
Sede | Centro di produzione TV | Strutture |
---|---|---|
Roma | RAI via Teulada, 66 | 9 studi |
Roma | RAI Saxa Rubra | 11 studi |
Roma | Studi Dear via Ettore Romagnoli 30 | 6 studi |
Roma | Teatro delle Vittorie quartiere Prati | teatro |
Roma | Auditorium RAI del Foro Italico | auditorium |
Milano | RAI corso Sempione 27 | 5 studi |
Milano | East End Studios via Mecenate 76 | 4 studi |
Napoli | RAI viale Marconi 11 | 3 studi, 1 auditorium |
Torino | RAI via Verdi 16 | 6 studi, 1 auditorium |
In ogni capoluogo di regione, la RAI dispone di una sede dalla quale trasmette il TG regionale. Le sedi di Bari, Bologna, Firenze, Palermo e Trieste realizzano anche delle rubriche settimanali in onda su Raitre e RaiMed.
Le minoranze etnico-linguistiche e le regioni autonome
La RAI consente la trasmissione da parte di alcune sedi regionali di una programmazione più vicina alle popolazioni e alle realtà locali.
Trentino-Alto Adige
Per approfondire, vedi la voce RAI Alto Adige Südtirol. |
L'esempio più importante di programmazione regionale è forse rappresentato dalla sede RAI di Bolzano. La sede RAI del capoluogo altoatesino - patria, peraltro, dell'hockey su ghiaccio italiano via etere - ha infatti la possibilità di trasmettere tre tipi di programmazione per i tre gruppi linguistici tedesco, italiano e ladino.
Oltre al quotidiano TGR e al TGR-Settimanale del sabato in lingua italiana trasmesso per il Trentino-Alto Adige insieme in parte da Bolzano e in parte da Trento, ogni domenica mattina nella fascia oraria 09:45-10:55 e alternativamente da Bolzano e da Trento, sempre in questa lingua, vengono trasmessi dei programmi riguardanti la realtà locale (ambiente, economia, tradizioni...), ai cittadini (Puntopiù -a cura del centro consumatori-) o le realtà simili (minoranze linguistiche, realtà culturali simili in Italia e in Europa), tra cui vi è "Alpe Adria" (prodotto dalla RAI di Trieste, ma con la collaborazione di Bolzano e Trento).
Il gruppo linguistico tedesco ha la possibilità di contare su un proprio canale generalista, chiamato RAI-Sender Bozen ("Canale Rai da Bolzano"), il cui orario di trasmissione varia quotidianamente (il lunedì le trasmissioni iniziano alle 18 e terminano alle 22:30). Questa emittente trasmette programmi dedicati ai bambini (Karamela, Die Abenteuer der Maus auf dem Mars), agli adolescenti e studenti (Klick-das Jugend Info-Magazin), agli anziani (Regenbogen), all'agricoltura (Landwirtschaft), all'economia e alla società (Trend, Pluspunkt), alla cultura, alla storia, all'attualità (Pro und Kontra) e allo sport (Sport am Sonntag).
Sender Bozen è anche inserita, in quanto parte della RAI, nel circuito dell'EBU (Eurovisione) e produce il popolarissimo concorso canoro della "Volksmusik" (musica popolare, Grand Prix der Volksmusik) insieme a tre colleghe germanofone: la tedesca ZDF, l'austriaca ORF e svizzero-tedesca SF; questa trasmissione viene prodotta ogni anno in un luogo diverso e nel 2002 ha avuto luogo a Merano ed è stato organizzato da Sender Bozen. Sender Bozen trasmette in diretta ogni anno il Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni e le selezioni per il "Grand Prix der Volksmusik", nonché edizioni speciali a cura della redazione giornalistica in casi di avvenimenti elettorali.
Ogni giorno vengono trasmessi due notiziari della durata di circa 20 minuti alle 20:00 (Tagesschau) e alle 22:10 (Tagesschau um 10 nach 10) che trattano di argomenti locali, nazionali e internazionali. Da Bolzano vengono trasmessi anche i programmi in lingua ladina, tra cui il notiziario locale stretto fra TGR e Tagesschau alle 19:55 della durata di 5 minuti e chiamato TRAIL (Televijiun RAI Ladina), nonché un programma settimanale chiamato "Paladina" e della durata di circa 40 minuti. I programmi di RAI-Sender Bozen vengono trasmessi su tutto il territorio regionale del Trentino Alto Adige.
Friuli-Venezia Giulia
Per approfondire, vedi la voce RAI Friuli-Venezia Giulia. |
Valle d'Aosta
Dalla sede regionale per la Valle d'Aosta (in francese, Siège régional pour la Vallée d'Aoste) di Saint-Christophe vengono diffusi quotidianamente programmi regionali sia in italiano che in francese alle ore 20 (la domenica al mattino).
Il TG regionale unico delle 19:35 contiene notizie in italiano, francese (spesso con servizi dalla redazione di France 3 della regione Rhône-Alpes riguardanti eventi o argomenti relativi ai dipartimenti francesi limitrofi) e talvolta in patois valdostano. Il TGR va in onda senza sottotitoli, in virtù del bilinguismo totale vigente in Valle d'Aosta. Si tratta di un caso unico nel panorama delle minoranze linguistiche d'Italia, legato alla politica d'istruzione vigente, atta a non separare la società valdostana in comunità linguistiche. Successivamente al TGR, prevalentemente in italiano, viene diffusa la trasmissione "RAI Vd'A - Programmes", largamente in francese e spesso anche in patois valdostano, anche in questo caso senza sottotitoli per lo stesso motivo.
Sardegna
In Sardegna sono localizzate due sedi della RAI, la principale a Cagliari e un' altra a Sassari, in entrambe le città si trovano due archivi che custodiscono le teche di Rai Sardegna, aperti al pubblico, dal 2005, o visionabili direttamente on line dal sito della biblioteca digitale della Sardegna [1], dopo un paziente lavoro di recupero e catalogazione del materiale radiofonico e audiovisivo, prodotto in circa 50 anni di attività dalle sedi RAI di Cagliari e Sassari.
Sicilia
La Sede Rai della Sicilia (TGR) ha due dislocazioni, la principale a Palermo e l'altra a Catania. Quotidianamente si trasmettono Tg e Gr regionali e si producono Mediterraneo , Riva Sud e il canale satellitare Rai Med.
Fonti di finanziamento
Le fonti di finanziamento della RAI sono la pubblicità e un canone annuale.
Il canone è stato istituito con una legge del 1938 e anche in altri Paesi d'Europa è corrisposto alle solo emittenti radio e TV nazionali per la loro funzione di servizio pubblico, mentre non è percepito da quelle private che si autofinanziano esclusivamente con la pubblicità.
La norma del 1938, ancora vigente, prevede il pagamento del canone per chiunque detenga apparecchi in grado di ricevere il segnale radiotelevisivo. Il canone deve essere pagato per la detenzione di dispositivi che possono ricevere il segnale radiotelevisivo, in modo indipendente dalla reale fruizione del servizio. Sulla base di questo, fino agli anni '80, l'iscrizione fra gli abbonati era contestuale all'acquisto di un televisore. La legge è neutrale dal punto di vista della tecnologia, e non è necessariamente da riferirsi al possesso dei televisori.
Ad esempio, ai primi del secolo il canone era applicato soprattutto all'utilizzo delle radio, cosa poi caduta in disuso, e, con un'interpretazione fedele, potrebbe essere richiesto un canone a quanti detengono un ricevitore USB per vedere la TV nel proprio computer.
In compensazione di questa entrata, chi svolge il servizio pubblico deve rispettare un contratto di servizio con lo Stato italiano, pena una eventuale revoca della concessione annuale. La televisione pubblica svolge una funzione di servizio universale di pubblica utilità, ed è interessata da una particolare disciplina rispetto alle emittenti commerciali.
Il contratto di servizio comporta delle fasce orarie protette da video a carattere osceno o violento, obblighi di informazione e di trasmissione di un certo numero di ore di sport, documentari, formazione a distanza, la messa in onda di specifici canali tematici, il finanziamento della fiction e cinematografia nazionale, la trasmissione di eventi culturali che hanno minore audience e introiti pubblicitari, come spettacoli teatrali o di musica classica.
Nel febbraio 2007 l'allora ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni aveva firmato il rinnovo del contratto di concessone, inserendo un articolo che poneva sotto licenza creative commons una considerevole parte dell'archivio RAI e disponeva la stessa misura per future produzioni come spettacoli teatrali e musicali, telegiornali, documentari e programmi educativi, rendendoli gratuitamente consultabili e riproducibili dal sito Internet. La prima emittente pubblica ad adottare un'iniziativa simile fu la BBC nel 2005.
La BBC inglese segue un particolare modello di autofinanziamento, quasi interamente basato sul canone. Fra i più alti in Europa, consente di avere canali privi di pubblicità e una maggiore autonomia delle TV nazionali dal potere politico, in particolare il settore dell'informazione, poiché questa non riceve finanziamenti pubblici. Tuttavia, solo i canali trasmessi nel Regno Unito non sono soggetti a pubblicità, che è consentita nei canali internazionali come BBC World.
Analoga indipendenza esiste nei confronti di aziende private: in altri casi gli inserzionisti pubblicitari annullano la trasmissione e il pagamento degli spot, se la stampa diffonde notizie negative per l'immagine della società o del prodotto, anche perché pochi minuti di un servizio giornalistico trasmesso nell'ora di punta potrebbero vanificare investimenti miliardari di marketing.
Al pagamento del canone è tenuta ogni famiglia che possiede un televisore, dal momento che da questo può visualizzare i canali RAI e fruirne il servizio, tuttavia esso non è commisurato alla quantità di apparecchi o alle loro specifiche tecniche. Il pagamento del canone non si applica a quanti possiedono una radio (e possono ascoltare le emittenti radio RAI), ma non un televisore.
Nei primi anni ottanta, la registrazione degli abbonati avveniva al momento dell'acquisto del televisore. Ora, l'abbonato è tenuto a fornire i propri dati per regolarizzare il pagamento.
Per combattere l'evasione fiscale, la RAI ha chiesto più volte che il pagamento del canone sia associato, come in molti paesi europei, a quello della bolletta elettrica.[3]
Comunque, nel 2006 la Rai è stata condannata al pagamento delle spese processuali e ad un simbolico risarcimento danni a favore di un cittadino di Tradate (VA), vessato per anni dalla stessa Rai con richieste del pagamento della tassa di possesso del televisore, e con esplicite minacce di visite della Guardia di Finanza, oltre che alla violazione del diritto alla privacy, senza che questo possedesse effettivamente alcun apparecchio televisivo; evidentemente viene violato il principio secondo cui occorrono delle prove certe per poter intervenire, ignorando la Rai che, comunque, l'accesso ad una abitazione privata, non è assolutamente consentito ad alcun funzionario o dipendente Rai, ma deve essere esclusivamente riservato alle forze dell'ordine, previa autorizzazione del Giudice presso la Procura del Tribunale di competenza, fornite di regolare ordine di perquisizione.
Ovviamente è obbligato a versare la tassa fiscale di possesso dell'apparecchio televisivo, solo chi possiede materialmente il suddetto, e non sulla presunzione di ovvio possesso sostenuta dall'U.R.A.R. per conto della Rai, per cui non c'è famiglia in Italia che non possegga uno o più apparecchi atti a ricevere trasmissioni televisive.
Noto è il caso del celebre ed eccentrico Prof. Marianini, il quale, pur essendo stato uno dei primi personaggi TV, per via della sua partecipazione alla trasmissione Lascia o Raddoppia condotta dall'allora giovane Mike Bongiorno, ha pubblicamente asserito di non aver mai voluto possedere questo elettrodomestico.
Critiche
L'azienda RAI è stata spesso obiettivo di critiche, legate soprattutto a due motivi: il primo motivo è l'elevata lottizzazione politica che negli anni è avvenuta nell'impresa (celebre è la ripartizione avvenuta durante la Prima Repubblica dopo la riforma del 1975, quando Rai Uno era influenzata dalla Democrazia Cristiana, Rai Due dal Partito Socialista Italiano e Rai Tre dal Partito Comunista Italiano). L'altra critica, più recente e legata alla prima, si riferisce ad una cattiva gestione dell'azienda, malagestione che avrebbe portato continui sprechi e una struttura interna elefantiaca[4].
Principali annunciatrici e speaker
Storici
Qui di seguito viene riportato un prospetto delle principali annunciatrici e speaker storici della RAI-TV scelti in base all'anzianità di carriera o alla loro popolarità.
Per approfondire, vedi le voci Signorine buonasera e Speaker radiotelevisivo. |
bs:Radiotelevisione Italianaca:RAIcs:RAIda:RAIde:Radiotelevisione Italianaen:RAIes:Radiotelevisione Italianaet:RAIeu:RAIfi:Radiotelevisione Italianafr:Rai (télévision)gl:RAIhr:Radiotelevisione Italianahu:Radiotelevisione Italianaid:RAIja:イタリア放送協会ko:이탈리아 방송 협회la:RAInl:Radiotelevisione Italianano:Radiotelevisione Italianapl:RAIpms:RAIpt:RAIro:RAIru:RAIscn:RAIsh:Radiotelevisione Italianasv:Radiotelevisione Italianatr:RAIzh:RAI
AttualiDal 2006 agli speaker aziendali della RAI-TV si sono affiancati alcuni dei doppiatori più rappresentativi del nostro paese:
Speaker
Annunciatrici
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Programmi comuni alle reti analogiche
Loghi e sigle
I loghiNei suoi primi anni di vita, la Rai operava in condizione di monopolio e non aveva bisogno di un logo per distinguersi dalla concorrenza. Con la nascita delle televisioni private la Rai ha adottato un logo identificativo, che ha modificato in seguito diverse volte:
Sigle e monoscopio
Fino agli anni 1980 la Rai non trasmetteva 24 ore su 24. C'era una pausa di notte e un'altra dalle 14 circa alle 17. Durante queste pause veniva trasmesso il monoscopio. Vi erano due tipologie di monoscopio, il primo fu in bianco e nero ed è tecnicamente definito come monoscopio RCA. Successivamente, con le sperimentazioni televisive a colori, venne sostituito da un monoscopio a colori tecnicamente chiamato Philips PM5544 che è ancora famoso e vivo nei ricordi di chi ha vissuto quell'epoca. Quest'ultimo viene tuttora proposto nelle pause notturne che la Rai opera una volta alla settimana, il primo martedì del mese su RaiUno, il secondo martedì del mese su RaiDue e il terzo venerdì del mese su RaiTre (bisogna considerare che la quarta settimana la Rai non effettua prove tecniche la notte).Il tutto era accompagnato, come commento sonoro, da una nota continua (precisamente un Sol a 384 Hz per il monoscopio RCA, e successivamente a 400 Hz per il monoscopio Philips PM5544). Pochi minuti prima dell'inizio delle trasmissioni questa nota continua scompariva e veniva sostituita da brani musicali strumentali prevalentemente di genere easy listening. La terza rete televisiva, all'epoca, proponeva anche il monoscopio della sede regionale: si trattava sempre del Philips PM5544 ma che recava nella barra sottostante l'identificazione della sede di trasmissione.Oggigiorno il monoscopio, come detto, esiste ancora. Nelle pause di trasmissione notturne che la Rai effettua al giorno d'oggi, però, i brani musicali sono stati soppressi, e il commento sonoro consiste solo in due note continue sovrapposte, a 400 e 800 Hz, per il test della stereofonia e, a differenza di quello che accadeva negli anni precedenti, oggi l'identificativo della rete viene scritto in lettere, p.e. "RAI UNO" invece di "RAI 1".Il monoscopio Philips PM5544 era utilizzato in quegli anni anche da Telemontecarlo e da Tv Koper Capodistria che proponevano come audio rispettivamente Radio Montecarlo e Radio Capodistria.Vi è anche da ricordare che sempre negli anni '80 la Rai, in concomitanza con il lancio del servizio del Televideo, durante la mattinata sospendeva la messa in onda del monoscopio per irradiare, a scopo promozionale, alcune pagine del nascente servizio teletext in orari stabiliti.Nel 1986 RaiUno inizia le trasmissioni anche nella mattinata con il programma Unomattina e di conseguenza scomparvero le trasmissioni irregolari. RaiDue ha iniziato le trasmissioni regolari nella mattinata intorno al 1988 e RaiTre verso il 1991. La sigla di inizio dei programmi (anch'essa nei primi anni in bianco e nero, successivamente a colori) aveva per sfondo un cielo notturno con nuvole, contro il quale un motivo geometrico spiraliforme che ricordava una rete (per esprimere il concetto di "rete televisiva") scorreva dall'alto verso il basso dello schermo; la spirale terminava con un'antenna trasmittente. Al centro appariva un riquadro azzurro con la scritta TV bianca (T in alto e V a capo) e più in basso si leggeva "r a i - radiotelevisione italiana", che appariva, spariva e riappariva. La musica della sigla era una rielaborazione del finale del Guglielmo Tell di Rossini. Nella sigla di fine delle trasmissioni, più breve, la spirale - su cielo diurno - aveva un disegno diverso e scorreva in senso opposto; la scritta TV r a i - radiotelevisione italiana lasciava il posto ad un'elegante scritta in corsivo "Fine delle trasmissioni". la musica era tratta da Saturno di Roberto Lupi. Questa sigla è rimasta nella memoria di molti per la sua melodia inquietante, non a caso erano in molti i bambini che andavano a dormire sotto la minaccia da parte dei genitori della "sigla di fine trasmissioni Rai". Anche i programmi trasmessi in Eurovisione sono preceduti e seguiti da un'apposita sigla che, seppure sia variata negli anni per quel che riguarda la grafica, è nota soprattutto per la musica, una rielaborazione del preludio del Te Deum di Marc-Antoine Charpentier.L'immagine dell'Eurovisione in passato consisteva in un disegno che raffigurava 12 stelle comete disposte in tondo. Nell'area racchiusa dai nuclei delle comete veniva collocata la dicitura "RAI". Come detto, esistevano varie versioni della sigla eurovisiva, dalla prima in bianco e nero girata su pellicola, a quella suggestiva dei mondiali di calcio svoltisi in Italia nel 1990 e dell'Eurofestival dell'anno dopo dove 12 stelle comparivano una alla volta in cerchio mentre il logo RAI girava su se stesso, l'ultima andava a formare il tricolore.L'animazione usata attualmente prevede la visuale sulla terra che va a inquadrare il logo dell'Eurovisione (3 V intersecate da un'ellisse gialla) e poi il logo della tv di Stato. In futuro la RAI adotterà una nuova sigla. Lista di registi televisivi RAI
ConvenzioniCon lo Stato Con San Marino Voci correlateCanali televisivi
Tutti i canali televisivi sono gratuiti, o meglio sono compresi nel pagamento del canone, e dal 31 luglio 2009 anche i canali RaiSat sono gratuiti perché sono offerti su Tivù Sat e sul DVB-T (solo aree switch off) In analogico trasmettono solamente Rai Uno, Rai Due e Rai Tre; gli altri canali sono visibili solo sul satellite e/o sul digitale terrestre. I parametri tecnici di ricezione per quanto riguarda il satellite sono disponibili alla pagina 458 del Televideo di Rai Uno e di Rai Due[6]. Rai Uno, Rai Due, Rai Tre, Rai 4, Rai News 24, Rai Sport Più, Rai Scuola, Rai Storia, Rai Gulp, Rai Sat Premium, Rai Sat Extra, Rai Sat Cinema, Rai Sat YOYO e Rai Med trasmettono anche in diretta web tramite il sito internet Rai.tv[7].Nello streaming gratuito disponibile su [2] sono disponibili anche altri canali web tematici, circa una ventina, con cultura, società, comicità, spettacoli, trailer e molto altro ancora. Canali radiofonici
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Contratto di servizioStrutture
Principali partecipazioni
Altri
Bilancio 2007Nel 2007 RAI S.p.A. [8] ha ottenuto 2.978,10 milioni di euro di ricavi:
La RAI ha nel 2007 n. 11.676 dipendenti. Bilancio 2008RAI S.p.A. nel 2008 ha ottenuto 2953.5 milioni di euro di ricavi dalla produzione tipica:
Gli abbonati paganti sono 15.939.614 utenti, più 738.965 morosi, da cui la riscossione coattiva del canone ha fruttato 16.2 milioni EBIT negativo per 54.2 milioni, perdita di 37.01 milioni. Patrimonio netto di 576.79 milioni, debiti per 804.45 milioni. 423.5 milioni, il valore dei programmi Rai, 308.03 milioni, l'ammontare delle partecipazioni, 11698 dipendenti. Gruppo RAI S.p.A. nel 2008 ha avuto 3.21 miliardi di ricavi, Ebit di 34.5 milioni, perdite per 7.1 milioni, 986.90 milioni il valore complessivo dei programmi, posizione finanziaria netta positiva per 21.1 milioni, debiti per 956.8 milioni, 692.8 milioni di patrimonio netto, 13236 dipendenti. Fonte: www.bilancio2008.rai.it I Cavalli della RaiDue importanti scultori italiani hanno realizzato monumenti equestri per le sedi ufficiali della Rai. Francesco Messina nel 1966 ha realizzato il cosiddetto "Cavallo morente" , opera in bronzo posta all'ingresso della sede principale in Viale Mazzini 14 a Roma. Mario Ceroli nel 1980 ha realizzato il cosiddetto "Cavallo alato" che è situato davanti alla sede della cittadella dell'informazione Saxa Rubra sempre a Roma. Altri progetti
Note
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