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antistaminico (n.)
antihistaminic (en)[CeQuiEst~]
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Un antistaminico è un farmaco di varia natura chimica che ha l'effetto di contrastare l'azione dell'istamina, uno dei principali responsabili delle manifestazioni allergiche.
Indice |
Gli antistaminici agiscono su recettori specifici dell'istamina, inibendo la sua attività. Essi sono perciò degli antagonisti, hanno cioè un'alta affinità per il recettore, bassa affinità per l'istamina ed attività intrinseca nulla.
I recettori per l'istamina sono tre: H1, H2 e H3, di cui l'ultimo non ancora ben conosciuto (sembra agire a livello del sistema nervoso centrale).
I recettori H1 si trovano soprattutto a livello della cute e dei bronchi; i recettori H2 sono localizzati, invece, a livello dello stomaco.
In base alla presenza di questi due tipi di recettori possiamo distinguere due classi di antistaminici:
Per approfondire, vedi la voce Antagonista dei recettori H1. |
I primi, agendo sui recettori H1, provocano:
Sono utilizzati nel trattamento di varie reazioni di ipersensibilità di tipo immediato (allergie), come:
L'effetto collaterale che si presenta nella maggior parte dei casi è la sedazione, ma possono anche presentarsi capogiri, stanchezza e offuscamento della vista.
Per quel che riguarda la farmacocinetica, questi farmaci sono ben assorbiti per via orale. Sito di biotrasformazione è il fegato; piccole quantità di farmaco immodificato vengono escrete con le urine.
Dal punto di vista dell'evoluzione chimica del farmaco, i principi attivi sono suddivisi per generazioni. La prima generazione di antistaminici, introdotta nella farmacopea ufficiale a partire dalla fine degli anni cinquanta, era caratterizzata da una bassa selettività verso i recettori H1 e da un'importante azione a livello del sistema nervoso centrale mediata dai recettori muscarinici (blocco degli effetti dell'acetilcolina). Pertanto gli antistaminici di prima generazione erano gravati da pesanti effetti sul sistema nervoso centrale (disturbi della vigilanza, sonnolenza, effetti sulla guida di veicoli) e non vengono più usati; oggi molti di essi sono addirittura diventati sedativi o anticinetosici (farmaci contro il mal di movimento). Tra le molecole di prima generazione vi sono:
Le molecole di seconda generazione sono caratterizzate da una maggiore selettività verso il recettore H1, pertanto presentano una minore frequenza e intensità di effetti collaterali a carico del sistema nervoso centrale. Queste molecole vengono attualmente usate nel trattamento sintomatico della rinite e dell'orticaria e, pur essendo meglio tollerate, necessitano in ogni caso di prudenza nell'uso perché possono ugualmente provocare sonnolenza o interferire, soprattutto se assunte con alcool, con la capacità di guida di veicoli a motore.
Tra le molecole di seconda generazione vi sono:
Per approfondire, vedi la voce Antagonista dei recettori H2. |
I secondi sono altamente selettivi ed hanno un effetto nullo o minimo sui recettori H1 o su altri tipi di recettori.
Gli effetti indesiderati sono di poca importanza, visto la scarsa funzione dei recettori H2 in organi diversi dallo stomaco, ma anche per la scarsa penetrazione di questi farmaci attraverso la barriera emato-encefalica.
Le più importanti molecole attive come antagoniste dei recettori H2 sono:
L'istamina è una sostanza endogena che influisce in modo rilevante su nervi, vasi sanguigni e altri tessuti.
Un'alterazione può indurre stati di depressione, apatia, perdita di concentrazione riflessi, in particolare alla guida. Il consumo di alcol e sedativi intensificano tali effetti.
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